Molto interessante e chiaro – come al solito – l’editoriale di Sartori sul Corsera. Il costituzionalista spinge sul semipresidenzialismo alla francese, che in realtà è una forma di presidenzialismo anche più forte del presidenzialismo americano, dal momento che i poteri del Presidente della Repubblica francese sono assai più vasti di quelli dell’inquilino della Casa Bianca, soprattutto quando non si trova in coabitazione con un primo ministro di colore opposto. Ma anche nella coabitazione, il capo dell’Eliseo ha maggiori poteri rispetto all’anatra zoppa statunitense, dal momento che può sempre licenziare il premier, il suo governo e sciogliere il Parlamento, cosa che naturalmente Obama non può fare davanti a un Congresso a maggioranza repubblicana. Fuori dai denti, il presidenzialismo americano impone il dialogo e il compromesso, se vanno male al presidente le elezioni di mid-term, laddove la Costituzione francese consente al capo dell’Eliseo di andare allo scontro frontale sciogliendo organi che non possono dimetterlo.
Sartori dice che non obietta davanti a un cancellierato alla tedesca, e qui mi trova favorevole assai. Direi che però il messaggio essenziale dell’ottimo fiorentino è quello di non pasticciare sui modelli di governo esteri: cercare di rendere all’italiana un sistema che è stato inventato fuori dall’italia è, in genere, un’ottima ricetta per scardinare l’efficacia di quel sistema. E non c’è niente di male nel copiare una forma di governo altrui, basterebbe non avere il complesso di inferiorità che se copi ti senti inetto. Non è un esame di Stato, cari politici, è una riforma della forma di governo. Ossia materia delicata e complicata. Vedete di non pasticciare, dell’ombrello all’italiana non abbiamo proprio bisogno, per citare Sartori, e di nuovi Cavour non se ne vedono all’orizzonte.
Sono appena tornato da un viaggio a Parigi di 5 giorni e in così poco tempo mi vogliono cambiare la costituzione? Ma per caso voi ne avevate sentito parlare alle elezioni? Il PD ci ha detto votateci che faremo la nuova costituzione con Berlusconi? E Berlusconi? A me non sembrava.
C’è da capirli, con 3 anni senza elezioni importanti finalmente possono fare quello che vogliono indisturbati.
Il Presidente della Repubblica italiana ha dei poteri molto pericolosi, soprattutto nella giustizia. Non è proprio il caso che li erediti Berlusconi o chiunque altro non sia una figura di garanzia.
Il sistema spagnolo con la sfiducia costruttiva mi è sempre sembrato il sistema migliore per risolvere il problema dell’instabilità governativa. Il che vuol dire che il resto dell’impianto costituzionale deve rimanere come è e che la legge elettorale deve essere proporzionale puro, al massimo con qualche sbarramento non troppo alto. Un modo per mettere al riparo il governo dal ricatto continuo e al contempo garantire al parlamento il suo pieno ruolo di controllore e legiferatore.
Infine la mia disistima per Napolitano non può che crescere, crescere e crescere. Lo ricorderò come il catalizzatore del berlusconismo, distruttore della Repubblica.
Io sarei per una monarchia constituzionale. 😀
Con Premier eletto e monarca illuminato. Savoia astenersi (sui Duchi d’Aosta invece un pensierino ce lo farei).
E poi che si facciano elezioni con unominale secco puro (all’inglese).
Bisogna però ricordarsi che il maggio problema è la nostra mentalità italiana, simpatica ma arruffona e casinara (“le regole suvvia!”)
L’Italia non è un paese per il presindezialismo. Vedo meglio un modello spagnolo. Aridatece ‘er duca d’Aosta!
Veg scusa ma la legge elettorale spagnola darà stabilità ma è non garantisce una buona rappresentatività. Giova a PSOE e PP. Punto.
Detto in altre parole è stata fatta a posta per tenere buoni i baschi ed i catalani ed i loro partiti localisti: e ridurne la rappresentanza parlamentare a Madrid. Una canagliata insomma.
Se mettessero l’unominale in Catalogna e nei Paesi Baschi il PSOE (ed il PP) perderebbero vari seggi a favore dei partiti locali (tranne forse a Barcellona, socialista per tradizione, ed in qualche borgo operaio basco e catalano).
E poi, sia detto fra di noi, anche gli spagnoli di strada ne hanno da fare. A momenti manco sanno cos’è una preferenza (ma forse da noi è peggio: sappiamo cos’è la preferenza, ci lamentiamo che ce la tolgono dalla scheda, ma poi non quando la possiamo esprimere non lo facciamo…)
Vege, Napolitano chi, Monsieur de La Pavide? Quello realista che si piega sempre alla logica del più forte? Deve sperare che non mi si chieda di scrivere un libro di testo di storia per le scuole.
@filippo: non parlavo della legge elettorale spagnola (non la conosco) ma del sistema di fiducia e sfiducia del primo ministro.
Cmq si può anche lasciare stare la costituzione ed andare all’uninominale puro, però c’è un problema: molte delle garanzie costituzionali (come il referendum sulle modifiche costituzionali) prevedono un parlamento più rappresentativo e complesso di quello inglese. Se mi immagino un partito fatto da PdL e PD da soli mi viene male. Non lo chiamerei rappresentativo della volonta popolare.
@sciltian: non si capisce mai in queste persone quanto conti la paura nella loro collaborazione…
“catalizzatore del berlusconismo / distruttore della Repubblica” è un bel distico.
Adatto a questi nostri tempi Napolitani.
Tempi cupi, tremendi.
Anche io vedrei meglio un sisema tedesco, più adatto se volgiono fare il federalismo fiscale. La germania è già molto avanti. Senato federale e legge sempre proporzionale ma più selettiva.
Marco, sono d’accordo, il punto è che ciò che interessa al Sultano è di comandare senza lacci parlamentari o d’altro genere. Lui vuole il potere assoluto del presidenzialismo francese, magari lungo 10 o 15 anni…
si…è chiaro l’intento, ma vista la frammentazione culturale del nostro paese penso che la coabitazione potrebbe diventare una consuetudine. Un sovrano zoppo…
Il Sultano oramai Anelli è solo parte del problema. E’ undisco rotto. Un nonnetto che ripete sempre le stesse cose. Le stesse battute. Prima o poi lascerà questa terra (mi riferisco al ciclo di vita biologica di un essere umano). Il problema è soprattutto la cultura sulla quale lui ha fatto leva e che ha esasperato. Quella parte del DNA italiano è l’humus su cui lui ha saputo costruira la sua carriera politica.
Il sistema presidenziale, non lo vedo per l’Italia. Penso a qualcosa di piu`vicino al modello spagnolo. Dove il Re simbolicamente gioca un ruolo importante.
Ripeto nei miei sogni più segreti sogno una monarchia costituzionale, con tanto di monarca illuminato (come al solito: Savoia ASTENERSI)
VEg: sulla fiducia costruttiva ti raggiungo. Esiste un meccanismo simila anche in Germania. Il problema però non è la costituzione è la nostra mentalità italica. Ti immagini una fiducia costruttiva in Italia? Costruttiva. Dai. Su. Siamo bravi, talentuosi e simpatici Ma anche e soprattutto dei grandi casinari.
@filippo: io sono dell’idea che ne abbiamo viste di tutti i colori: proporzionale, uninominale, porcate varie, riforme proposte di ogni tipo. La realtà è che nulla funzionerà con questa classe politica e l’ultima cosa che voglio è far riformare la costituzione all’attuale classe dirigente.
E su questo Veg siamo d’accordo.