La notte del PD

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“Lasciatemi dire però che l’ultima cosa da fare, ma proprio l’ultima, è associarsi ai grillini nella potatura brutale e immotivata dei pochi rami del PD che ancora portano foglie, e nella fucilazione di chi ha sostenuto in nostro nome le sorti dell’Italia opponendosi come poteva – e in tendenziale solitudine – a chi le sta preparando il funerale.”

Politica per Jedi

Certamente sbaglio io. Ma continuo a non vedere nei molti errori del Partito Democratico la causa principale dei suoi ripetuti rovesci elettorali.

Intendiamoci, gli errori sarebbe sempre meglio evitarli; ma ho la convinzione che con o senza quegli errori – e con o senza Matteo Renzi – il 18% sia la dimensione massima del consenso che gli italiani in questo momento riconoscono a un partito riformista di centrosinistra.

Le motivazioni del voto dal 2016 in poi sono granitiche, a senso unico, ed escludono categoricamente il PD dall’orizzonte: contrasto brutale all’immigrazione, più sicurezza, riduzione radicale delle tasse, sussidio di disoccupazione. Sono motivazioni comprensibili, ma del tutto irragionevoli. Non uno di questi obiettivi ha infatti senso di per sé (neppure la sicurezza, che sta migliorando sensibilmente anche senza sceriffi per strada), e presi tutti insieme sono addirittura una follia assoluta, che porterebbe con sé la bancarotta dello Stato.

È però accaduto che…

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Egregio spett.mo

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Fabristol prende di mira il burocratese scritto di tanti italiani.

Fabristol

Purtroppo per lavoro mi capita di ricevere email o lettere da uffici pubblici italiani. Ogni volta è uno spasso. Queste segretarie che si mettono a scrivere in puro burocratese con saluti iperbolici tipo Spett.mo, Egregio Dott., Gent.mo per poi sbagliare congiuntivi o scrivere perché con xke’. Dimostrazione del fatto che una volta finita la risma di frasi fatte imparate a memoria, per far finta di saper parlare italiano aulico, si scoprono per quello che sono: 30enni o 40enni che hanno passato adolescenza a scrivere SMS che non saprebbero scrivere in italiano standard (cioè quello di tutti i giorni). Spesso mi viene dato del Lei con la l maiuscola perfino all’interno di un verbo come mandarLe, e perfino due volte del Voi come ad un monsignor o imperatore che si rispetti. La seconda volta la segretaria pensava che il pluralis majestatis Vostro fosse appunto un plurale rivolto a più persone.

Invece…

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