Le bugie di D’Alema sul matrimonio

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Davvero bella l’intervista di Diego Bianchi, in arte Zoro, a D’Alema alla Festa democratica di Ostia. Bella perché Bianchi ha saputo fare molte domande ficcanti, insistendo il giusto laddove D’alema ha proposto delle risposte oggettivamente inaudite in Occidente dalla bocca di un leader sedicente progressista del XXI secolo, e sempre più rare da ascoltare anche dalla bocca di politici conservatori occidentali.

L’intervista, lunga più di due ore, è stata spezzettata e messa su internet nel blog di Diego Bianchi, al quale vi rimando per una copertura integrale (mentre in alto trovate un estratto di 5 minuti di cui parliamo). Qui ci occuperemo solo di un tema, quello della difficoltà dell’alleanza fra Pd e Udc (secondo Bianchi) non appena si guarda a temi rilevanti quali i diritti civili delle persone (tra questi, il diritto al matrimonio per tutti) e i temi eticamente sensibili (dalla legge sulla procreazione assistita, all’aborto, all’impiego delle cellule staminali in ricerca, e così via).

Sul matrimonio, la risposta letterale di D’Alema è la seguente, e la suddivido per commentarla con voi: “Il matrimonio, come previsto dalla Costituzione del nostro Paese se non la si cambia, è l’unione fra persone di sesso diverso, finalizzata alla procreazione eccetera, fra l’uomo e la donna, questo dice la Costituzione“.

Queste sono le prime due bugie di D’Alema. Come tutti sanno o dovrebbero sapere, la Costituzione italiana regolamenta l’isituto del matrimonio agli articoli 29, 30 e 31 che potete leggere qui o dove volete sulla rete.

Quindi la Costituzione italiana, se non la si cambia, parla oggi di “coniugi” e “genitori”, non certo di “uomo e donna”. Le persone omosessuali possono essere sia coniugi, una volta sposate, che genitori, dal momento che esistono a oggi circa 100.000 famiglie in Italia formate da una coppia di persone dello stesso sesso con prole, derivanti il più delle volte da unioni precedenti, ma non solo.

La seconda bugia di D’Alema è relativa alla “finalizzazione alla procreazione” del matrimonio. Non è vero nel diritto civile italiano, tant’è che coppie di anziani di sesso diverso si sposano regolarmente in Italia, anche se non possono più procreare. Non è vero nemmeno nel diritto canonico dello Stato del Vaticano, dove se l’impossibilità a procreare è dichiarata da parte di uno dei due coniugi, il matrimonio religioso vale ugualmente. Dunque in questo caso D’Alema non fornisce un buon servizio né come politico italiano, né come vice conte del Vaticano.

Ecco su cosa altro ha mentito D’Alema: “Le organizzazioni serie degli omosessuali italiani non hanno mai rivendicato di poter andarsi a sposare in chiesa eccetera. Hanno posto un problema diverso: che vengano riconosciuti i diritti delle persone che si uniscono, tra cui il diritto all’eredità, all’assistenza, perché due persone che convivono hanno diritto a vedere riconosciuta e tutelata questa loro condizione.

Questa è la terza bugia. Anzitutto perché non esiste alcuna autorità che possa, in Italia, distinguere fra “organizzazioni serie” [degli omosessuali italiani o di qualunque altra categoria] e organizzazioni non serie. Secondo, perché nel variegato mondo associativo gay italiano, la richiesta di matrimonio per tutti è veramente molto diffusa, al punto che perfino gli omosessuali del Pd rivendicano questo diritto, e non altro. Ma nel PD rivendicano il diritto al matrimonio per tutti anche i seguaci di Ignazio Marino (circa il 15% del partito), incluso il vice-presidente del partito, Scalfarotto. On. D’Alema, sono tutti “non seri” questi suoi compagni di partito? Di certo le vostre posizioni sono inconciliabili politicamente.

La cosa più grave D’Alema la dice alla fine: “Siccome una parte importante del nostro paese ritiene che il matrimonio è un sacramento, io penso che il sentimento di questi italiani vada rispettato, ed è possibile rispettarlo senza comprimere i diritti delle persone omosessuali che devono essere riconosciuti. Cioè in definitiva è possibile trovare un compromesso ragionevole“.

Al di là del fatto che il “compromesso ragionevole” sarebbe per D’Alema quello di non riconoscere alle coppie dello stesso sesso il diritto al matrimonio (ma un istituto apposito con molti meno diritti), ragionando così, in Italia l’aborto e il divorzio dovrebbero essere ancora illegali. Perché è assolutamente vero che per una parte importante (ma: minoritaria, si aggiunge qui) degli italiani il matrimonio è un sacramento. E quelli che lo ritengono un sacramento non concepiscono la possibilità del divorzio, né dell’aborto. Le democrazie occidentali hanno stabilito che il credo religioso di qualcuno non può limitare il diritto civile di altri. Massimo D’Alema ancora non l’ha capito.

31 pensieri su “Le bugie di D’Alema sul matrimonio

  1. D’Alema, ad onor del vero, dice:

    sono profondamente convinto della inciviltà delle posizioni omofobiche etc; sulla battaglia culturale e politica sono per non fare compromessi etc.

    Questo nessuno lo dice, anzi i più lo nascondono.
    Se sui diritti degli omosessuali non si è d’accordo con altri ci si scontra.

    Mi sembra ovvio e lapalissiano.

    Non sono ovviamente d’accordo sulle distinzioni tra organizzazioni serie, su questo hai ragione da vendere.

    Sulla Costituzione ha più ragione D’Alema. Si parla di “società naturale”. Io mi sono spiegato e sia in Chiesa che in Comune si fa esplicito riferimento al sostentamento della prole etc etc.

    BTW è la Costituzione (che è vecchia) che va cambiata in questo punto.

    Le battaglie si fanno PRO qualcosa e non contro qualcuno. Chi attacca D’Alema (anche abbastanza stiracchiando i ragionamenti) fa un favore a D’Alema che in qeuste cose ci sguazza e si allontana dalla soluzione dei problemi.

    Facciamo la nostra battaglia e poco alla volta la vinceremo

  2. Avevo letto l’articolo sul Fatto… non avevo mica capito che scrivessi anche là, pensavo che questo fosse un “blog-punto-e-basta” 🙂

    Ad ogni modo, è un articolo coi fiocchi.

  3. Filippini: di D’Alema oltre a esserci il letterale, c’è anche il video integrale del passaggio, dunque nulla è omesso.

    La Costituzione spagnola tiene ancora la formula “el hombre y la mujer” all’art. 32, ma poi offre una riserva di legge dove si è stabilito, nel codice civile, “los conyuges”, esattamente il termine oggi presente nella Cos.ne italiana del 1947.

    D’Alema ha posizioni indifendibili per chiunque sia non dico progressista o socialista, ma nemmeno laico nel XXI secolo. Il primo ministro canadese, conservatore e di centrodestra, è più progressista di D’Alema. Ma anche i leader del partito popolare spagnolo lo sono, tanto per chiamare in causa un paese europeo e cattolico quanto l’Italia. D’Alema deve andare a casa, o prendere la tessera dell’UDC.

  4. Una trentina d’anni fa si gridava nei cortei “il PCI non è qui – lecca il culo alla DC” Cambiando i fattori con le nuove sigle PD e UDC, purtroppo, il risultato non cambia.
    Il viceconte vaticano riesce ormai a tallonare da presso il nano nella classifica delle vergogne per l’Italia.
    Mica per altro se ne è uscito subito con lo slogan “modello Macerata” dopo le elezioni dei sindaci

  5. “Chiedo scusa se ci sono stati riferimenti rozzi al dettato costituzionale e se ho creato un equivoco: non ho mai inteso dire che la Carta proibisce il matrimonio gay, cosa che per altro non urta in nulla la mia sensibilità. Il Pd sta elaborando una proposta per allargare i loro diritti e non è corretto che io dall’esterno li bombardi mentre discutono. Siamo l’unico partito italiano che lo fa. E siamo un partito complesso.”

    (Massimo D’Alema, che dice più o meno quello che ho scritto io a spiegazione del suo intervento).

    BTW mettere il video integrale e poi titolare o scrivere – eventuali -inesattezze non mette al riparo nessuno.

  6. Vedo comunque che si passa dalle “bugie” alle “riserve di legge da introdurre”.
    E’ la via cavillista ai diritti, che non mi appartiene, la via scelta ad esempio da Mariotto Segni per cambiare la Repubblica, di giocare con le virgole.
    Sappiamo tutti come è andata.
    Le battaglie, specie quelle sacrosante, si fanno a viso aperto.

  7. Simone

    Mi spiace darti torto ma chi aveva l´autorita’ di interpretare l´articolo 29 l´ha fatto e ha detto che il matrimonio va inteso tra uomo e donna perche’ il matrimonio ha come fine la procreazione.
    Possiamo discutere all´infinto sul merito (e io sono perfettamento concorde con te che questa interpretazione sia sbagliata e altamente illogica ) ma ad oggi in Italia D’ Alema ha detto la verita’.

    Sul secondo punto riporto una citazione del 2007:
    “Sarei sulla linea Zapatero, cioè diritti uguali per tutti. Ma in Italia la cultura sui diritti civili è primitiva, schiacciata com’ è tra cattocomunismo e clericofascismo. Ci vuole, ripeto, realismo. Per questo siamo stati promotori nella passata legislatura del patto civile di solidarietà. Cioè almeno la tutela dei diritti minimi, al di sotto della quale la legge stessa non c’ è»

    se trovi chi lo ha detto capisci che anche qui D’Alema ha perfettamente ragione sulle “organizzazione serie degli omosessuali”.

  8. Mah…non mi pare dica cose assurde. Soprattutto è molto chiaro sulla questione diritti, che mi sembra quella importante davvero. Il giochino dei nomi, matrimonio, pacs, dico, quelchesarà, i diritti li allontana.
    Comunque, sarebbe il caso di informare Diego Bianchi, e forse non solo lui, che D’Alema anche volendo non può fare nessuna legge che consenta il matrimonio gay in chiesa: capisco che D’Alema sia visto come il responsabile di tutto ma quella è una prerogativa del Vaticano.

  9. matrimonigay

    Peccato che, al contrario di come scrivi, neanche Marino voglia i matrimoni gay ma le unioni civili sul modello inglese.

    Nessuno, nessun dirigente del PD vuole il matrimonio gay, ve lo volete mettere in testa?

  10. Simone, le interpretazioni della Corte Costituzionale sono valide fino alla seguente interpretazione della stessa Corte che dica cose diverse. La Costituzione italiana nella sua versione letterale e quindi nel suo significato formale, non proibisce l’estensione del matrimonio alle coppie dello stesso sesso.

    Nel suo significato materiale secondo me si può guardare a cosa è accaduto nel resto della UE sul punto. La Costituzione spagnola, per esempio, all’art. 32 ancora parla di “el hombre e la mujer” ma poi prevede anche una riserva di legge che demanda al codigo civil la regolamentazione dei dettagli. E’ nel codigo civil che Zapatero ha influito parlando di “los conyuges” e ha esplicitato la possibilità di unirsi in matrimonio anche per le coppie dello stesso sesso.

    I giuristi secondo me sanno benissimo che è solo questione di tempo. Il divorzio fu approvato in Francia nel 1789 e in Italia nel 1970. Il matrimonio esteso a tutte le coppie di adulti non consanguinei che intendano sposarsi è passato in Spagna e in diversi altri paesi europei e occidentali da 5-10 anni. Fra 20, 40 o 50 anni, arriverà anche in Italia, proprio tramite una nuova interpretazione della Corte Costituzionale che dirà, guarda caso, che la Costituzione non proibisce il matrimonio gay, perché laddove parla di “società naturale”, se è vero che i padri costituenti intendevano con ciò solo “uomo e donna”, è anche vero che nel frattempo (già a oggi, eh) la scienza e l’etologia hanno dimostrato la naturalità dell’omosessualità, prevista e presente in natura in oltre 400 specie animali.

  11. Filippini, D’Alema ha dovuto ritrattare il suo virgolettato come un berlusconi qualunque. Il danno politico che si è autoinflitto è evidente agli occhi di tutti, tranne a quelli di Filippini.

  12. Filippini, non c’è da introdurre alcuna riserva di legge nell’art. 29 della Costituzione italiana.

    La riserva di legge era presente nella Cos. spagnola, non confondere i discorsi.

  13. Sta di fatto che ci stiamo io, D’Alema e Gastaldi che siamo tutti d’accordo nell’introdurre diritti per gli LGBT.
    Solo che Gastaldi ci fa l’esame di purezza, sia a me che a D’Alema.
    Forse il problema in Italia, dove non si combina mai niente, sono i Gastaldi, che anche etimologicamente fila. Ipotesi, neh…

  14. Filippini, lei dice spesso cose false per difendere i suoi leader, e lo fa anche gratis, il che è encomiabile come esempio di fedeltà, meno come esempio di cervello all’ammasso. I D’Alema forse intimamente la pensano come me (chi lo sa? diciamo che è possibile, per essere generosi) ma in pubblico affermano cose aberranti e opposte. Lei cerca i cavilli e alle volte s’inventa cose per poter difendere quello che lei chiama “sano realismo” dalemiano. I Gastaldi, che non amano l’idea di ottenere i diritti civili una volta morti da un centinaio d’anni, di solito se ne vanno all’estero. C’è chi porta il cervello all’ammasso, c’è chi lo porta all’estero. Son scelte, Filippini. E nessuno fa l’esame di purezza: io metto solo in risalto le incongruenze e le bugie di D’Alema (e le sue, ma lei per ora è meno rilevante di D’Alema).

  15. Simone

    Sta di fatto che OGGI la Costituzione italiana dice quello che ho scritto e che D’Alema ha detto!
    Vogliamo riconoscere la VERITA’?
    So benissimo che la Corte puo´cambiare idea, lo ha fatto in passato lo fara’ in futuro (non prossimo, il grande Napolitano ha appena nominato una giudice contraria ai matrimonio tra persone dello stesso sesso).

    Per inciso la Corte non ha detto che “societa’ naturale” vuol dire uomo e donna ma che la famiglia e’ un entita’ prestatale a cui lo stato riconosce dei diritti, smentendo cosi’ la tesi dei Giovardi e co. (che sarebbe quello che ogni costituzionalista sano di mente sa da sempre)

    Infine, la citazione e´di Grillini: quindi di nuovo il movimento gay per anni (oggi pare di no…) ha sostenuto l´idea “intanto i PACS” con il bel risultato di non ottenere nulla. Ma che lo vedi Martin Luther King dire: intanto possiamo andare nelle scuole con i bianchi main classi diverse poi magari un domani chissa’….sui diritti civili non si possono fare compromessi: o il diritto c’e’ o non c’e’.

  16. Simone

    La naturalita’ dell´omosessulita’? ma siamo veramente ridotti maluccio.
    L´argomento della naturalita’ e’ fallace perche’ impone l´equivalenza naturale = giusto e moralmente accettabile e’ falso.
    La guerra e’ naturale? si e´giusta? no
    l´omicidio e’ naturale? si; e’ giusto? no nel 99% dei casi (si salva la legittima difesa).
    Finiamola con storiella del naturale! Poi quale natura sarebbe? quella Bonomo che fanno sesso come noi ci stringiamo la mano?? Se prendiamo gli animali ad esempio giustifichiamo tutto ma anche il suo contrario! rischiamo seprendiamo i pinguingi ad esempio dichiariamo illegale l´adulterio!!!

  17. Vista l’intervista. In pratica, D’Alema dice che senza i cattolici non si va al governo e che e’ preferibile stare al governo senza poter (o voler) dare i diritti ai gay piuttosto che impuntarsi sui diritti e rischiare di non andare al governo. Oltretutto quel che dice D’Alema e’ vero, come dice Simone, e per cambiare la Costituzione serve un sacco di potere.

    Quella di D’Alema e’ una posizione di pura real-politik che il nostro espone gia’ da anni. Poggia su un assunto di base, e cioe’ che, al netto di un gran parlare, agli italiani dei diritti civili non importa poi un granche’, al contrario di lavoro, sanita’, eccetera. Si badi, agli italiani, non in Parlamento, dove spesso i partiti tengono posizioni puramente ideologiche al fine di connotarsi mediaticamente con l’elettorato (come e’ il caso dell’opposizione strenua dell’UDC al riconoscimento dei diritti civili alle coppie gay).

    Ora la domanda e’ semplice: preferite andare al governo, risanare i conti e garantire lavoro e assistenza agli italiani ma rinunciando ai diritti civili per i gay – e’ il caso di D’Alema – oppure preferite rischiare una sconfitta elettorale – che se l’UDC si allea col Silvio son dolori – piuttosto che svendere i diritti di milioni di persone?

  18. Mi piace molto la concretezza di Simone. Diciamo le cose come stanno e lottiamo sul piano della realtà, non sul piano di come vorremmo che la realtà fosse.

    @Zuliani: apprezzo la tua analiticità, ma forse stavolta l’hai spinta un po’ troppo: mi spiace dirlo perché poi Gastaldi dice che D’Alema è il mio leader (cosa lontanissima dal vero) ma lo stesso D’Alema, pur nella serata infelice, suggerisce di lottare in ogni contesto per far prevalere le proprie idee e poi confrontarsi con la realtà delle forze e dei voti.

    Che volete fare, sennò? Non vedo alternative.
    La mancanza di diritti LGBT è un delitto, a mio personale avviso, ma non mi metto mica a sparare a chi non è d’accordo con me. Cerco di fargli cambiare idea.

    Ultima cosa: l’Italia ha grossi problemi ma il più grande è il cosiddetto “benaltrismo”: sono ben altre le cose di cui bisogna occuparsi… quante volte ce lo sentiamo dire.
    Non accetto questo ragionamento.
    Siamo in 60 milioni, qualcuno si può occupare di una cosa, qualcuno di un’altra. Sempre nello spirito di cui sopra.

  19. Simone, OGGI la Costituzione italiana, nella sua lettera NON dice quello che ha detto D’Alema. Punto. OGGI la Corte ha dato un’interpretazione che va nel senso dato da D’Alema (il quale però ha parlato erroneamente di Costituzione, non di sentenza della Corte, e questo non è un errore da poco che si possa perdonare). Sulle ultime tue considerazioni, siamo ben d’accordo.

  20. Zuliani, per ciò che leggo da parte di chi, essendo GLBT non ha fatto la mia scelta (di andarsene dall’Italia, levandovi dunque il mio voto, il mio talento e le mie tasse), questa volta il ricatto che fai non attacca. Le persone GLBT italiane a questo giro non vi votano. Potete contare un 3-5% di voti che non avrete, fra chi si limiterà ad astenersi e chi voterà PDL, perché se si deve scegliere tra due coalizioni che non lavorano sui diritti civili, allora siamo tutti liberi di votare le persone che ci sembrano più competenti in politica estera, economia eccetera.

  21. Zuliani, per non dire che a mio modestissimo avviso, una coalizione UDC-PD-IDV-SeL dura sei mesi, forse un anno, forse anche un anno e mezzo. Ma cade non appena si tratta di votare pro o contro una patrimoniale, pro o contro una guerra per conto dell’ONU o della Nato, pro o contro i soldi pubblici alla scuola privata, pro o contro la legge sul conflitto d’interessi… c’è un mondo che divide quei quattro partiti, non solo i diritti civili e i temi etici. Se poi D’Alema pensa a una cosa più omogenea, del tipo PD-UDC da soli, contro PDL-Lega e IDV-SeL come terzo incomodo, è tutto da vedere chi finisce primo e chi secondo.

  22. Ricatto? Vi votano? Potete contare voti? Sciltian, ma che vai blaterando? Io ho semplicemente esposto le due opzioni in campo (secondo D’Alema) per ragionare un po’, evitando le sterili demonizzazioni di baffino. Eppoi io parlo per me: col PD oramai ho da tempo poco a che fare.

  23. Zuliani, io in genere non blatero, ma capisco che tu sia abituato a esprimerti in un certo modo. Hai ripetuto un mantra tipico dei piddini e in particolare dei dalemiani. Dovresti saperlo. Se poi lo ripeti senza sapere che è il cavallo di battaglia dei sedicenti “responsabili” del PD, significa che ha fatto breccia anche su di te, quel modo di pensare. Non voterai per il PD manco tu? Interessante, come mai?

  24. Mi hai scoperto: tempo fa presi un caffe’ con un rappresentante di circolo PD d’alemiano. Nessuno e’ immune al contagio. Vabbe’, io ero venuto a esercitare la materia grigia scambiando qualche distaccata analisi tattica, ma vedo che proprio non si riesce. Saluti.

  25. Zuliani, ho notato che tutte le volte che vieni nel mio blog a commentare non ti riesce proprio di evitare insulti, dileggi e prese per il culo. Non capisco perché tu continui a cliccare nel mio blog come un troll frustrato qualsiasi, dal momento che – nelle tue parole – tu vieni qui per “esercitare la materia grigia” e non trovi, poverino, soddisfazione e gente alla TUA altezza. Se stai avendo un momento particolarmente infelice nella tua vita, posso almeno chiederti di non venirti a sfogare qui da me? Grazie.

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