Io e te, una recensione

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Mi sono avvicinato a questo volumetto smilzo con il consueto scetticismo che provo verso tutti i volumetti smilzi di immane successo. Poi però, già da pagina 1, l’autore mette in mostra tutta la perfetta fragranza del suo linguaggio impeccabile, la sua sconfinata capacità di raccontatore di storie e di creatore di personaggi credibili e particolari. La trama regge alla perfezione, la struttura circolare funziona alla grande, il protagonista parla proprio come dovrebbe (unico appunto possibile: un teenager del 2000 ascolterebbe Lucio Battisti? Forse sì, considerando che è stato il padre a trasmettergli quella passione, ma insomma) e la deuteragonista è tratteggiata quel giusto che ci vuole per non rubare troppo la scena e per non essere solo un’ombra. Il finale è un cazzotto allo stomaco che ha saputo far venire gli occhi lucidi anche a un lettore professionista come me.

Proprio bravo, il sor Ammaniti.

5 pensieri su “Io e te, una recensione

  1. Manu T

    Altrochè se ci sono adolescenti che ascoltano Lucio Battisti. Io stesso per esempio. Conosco poi ragazzi che ascoltano De Andrè o anche Guccini…

  2. E fai benissimo Giacomo, infatti sono grandi cantautori che hanno lasciato un segno per diverse generazioni. Io consiglio in particolare Guccini, De André, Battiato, Battisti, Lucio Dalla, De Gregori, Daniele Silvestri.

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