La spia falsaria continua a scrivere

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farina Renato Farina, che come sapete è stato radiato dall’Ordine dei giornalisti nel 2007, quando era direttore di Libero, in quanto ha ammesso di essere stato pagato dai servizi segreti italiani per scrivere deliberatamente notizie false al fine di deviare l’opinione pubblica, e che continua illegalmente a scrivere su Il Giornale di Vittorio Feltri, ha prodotto un altro articolo razzista e omofobico. Su Facebook esiste un gruppo che chiede di denunciare civilmente o penalmente Farina per incitamento all’odio e alla discriminazione. Più che aderire al gruppo FB, sarebbe meglio se qualcuno di voi che vive in Italia potesse denunciare Farina (o anche Feltri, che è responsabile della pubblicazione di un tizio radiato dall’Ordine) per l’articolo dello scorso 12 ottobre, che disegnava una gerarchia delle persone che secondo Farina si potrebbero uccidere con “minore danno sociale”.

Nel caso del delirio di oggi, sarebbe inutile spiegare a Farina che l’obesità è – secondo i medici – una condizione patologica che può portare alla morte e che un bambino allevato da due genitori obesi ha – secondo le statistiche scientifiche – probabilità di diventare a sua volta obeso, mentre un bambino allevato da omosessuali no, perché  l’omosessualità – che non è una condizione patologica secondo i medici e gli psicologi – non si trasmette col cibo che ti viene dato da mangiare a casa, mentre l’obesità sì. Detto questo, il Ministero per la Salute britannico ci mette anni prima di decidere di togliere la patria potestà a una coppia di obesi. Prima gli si chiede, tramite giudice di pace, di impegnarsi a dare un’alimentazione sana ai figli e solo quando i genitori dimostrano di non essere in grado di provvedere a ciò, si passa per una scala di sanzioni volte alla tutela della salute del figlio che, in genere, si fermano con l’affido temporaneo in una famiglia in grado di provvedere ai bisogni alimentari del bambino. L’adozione ad altro nucleo familiare è un passo estremamente raro, che vuole per altro il consenso del minore.

La notizia mi è arrivata stavolta tramite Metilparaben.

8 pensieri su “La spia falsaria continua a scrivere

  1. Senza contare che, se togliere l’affidamento agli obesi è un’aberrazione (e sembrerebbe così senza tutte le precisazioni del caso che riporti tu, che sicuramente Betulla ha omesso), lo è a prescindere dal fatto che i gay possano adottare bambini, che in questo contesto c’entra come i cavoli a merenda.
    Quando la disinformazione trascende anche gli elementari limiti della logica, siamo messi davvero male…

  2. Togliere l’affido (quindi per un tempo determinato) a una coppia di obesi che ha dimostrato reiteratamente di non saper provvedere a una adeguata alimentazione del bambino, secondo me non è un’aberrazione. Ho più dubbi sul togliere la patria potestà, ma immagino che in quei casi siamo di fronte a gente che oltre ad avere un grande problema di obesità, ha anche dei problemi mentali e/o delle condizioni economiche che gli impediscono di svolgere il ruolo di genitore così come stabilisce la legge.

    Se ci raccontiamo che il benessere del bambino deve essere al centro di tutto quando ragioniamo di adozioni, affidi eccetera, è un principio che vale sempre. Non solo quando la negligenza dei genitori naturali si traduce in violenze e abusi sessuali.

  3. In realtà l’omosessualità ha anche una componente culturale. Studî su gemelli monozigoti – utili, data la comunanza di geni, a distinguere i tratti genetici da quelli ambientali – suggeriscono una forte componente genetica, che però non raggiunge un tasso di prevalenza del 100%.

    Ma, io credo, il punto sia un altro: anche se fosse?
    C’è una qualche ragione per cui il presunto – perché ovviamente non è detto che sia un ambiente “gay-friendly” a spingere un individuo all’omosessualità – condizionamento verso l’omosessualità debba essere censurato?
    C’è qualche ragione che suggerisce che una società in cui ci sia una maggiore quantità di omosessuali sia una società peggiore?
    Anzi, tutto suggerisce il contrario! Il sovrappopolamento, l’apertura mentale delle società, il mercato del lavoro più libero, etc..
    Non c’è una sola ragione che indichi il contrario.

    Èd è una cosa fastidiosa da dover puntualizzare, ma in questi casi l’accusa di “difendere la categoria” anziché fornire argomenti è ancor più fastidiosa: non sono omosessuale.

  4. right

    Guarda che non è illegale pubblicare articoli su un giornale senza essere iscritti all’ordine dei giornalisti (ordine istitutito dal fascismo per controllare la stampa), tant’è vero che per diventare giornalista e essere appunto iscritto all’albo devi aver pubblicato un certo numero di articoli.

  5. Premesso che non sono avvocato, quando si pubblica da pubblicisti occorre essere iscritti all’albo dei pubblicisti. Farina non lo è. Farina, inoltre, è stato radiato dall’albo dei giornalisti professionisti per “indegnità” e per aver scientemente scritto notizie false. Che l’Ordine sia stato statuito dal Fascismo, è verissimo, come anche i Patti Lateranensi e il Concordato col Vaticano, che però continuano (purtroppo) a essere efficaci così come reiterato dall’art. 7 Cos e dalla riforma Craxi 1984. Non è che qualunque cosa approvata sotto il Fascismo sia negativa, eh.

  6. right

    Mi spiace ma ti sbagli,anche perchè per essere iscritti all’albo stesso dei pubblicisti devi aver svolto un attività pubblicistica regolarmente retribuita per almeno due anni.E la Corte Costituzionale stessa ha sancito che per collaborare anche sotto remunerazione con un giornale non devi essere necessariamente iscritto all’albo (in virtù dell’articolo 21,se non erro, della Costituzione).

  7. Quindi stai dicendo che uno radiato dall’Ordine dei giornalisti perché “indegno” può comunque scrivere articoli giornalistici con il suo vero nome e cognome. Io dico di no. Materia da tribunale, cmqe.

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