Se il Regno diventa dis-Unito

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Come alcuni anellidi ormai già sanno, fra pochi giorni la compagna di viaggio e io ci trasferiamo dal Canada al Regno Unito. Faremo appena in tempo a sbarcare, che due giorni dopo si terrà lo storico referendum sulla secessione della Scozia. E’ un mio destino trasferirmi in Paesi che stanno discutendo se secedersi o meno: nel 1994-5 fu il Canada, adesso è il Regno Unito. Non conosco sufficientemente bene il Regno Unito per farvi un’analisi della situazione. Ho però visitato Edimburgo giusto questa estate e ne sono rimasto rapito e totalmente sorpreso. Perché Edimburgo, è evidente, è una grande capitale europea. Non sembra avere niente in comune con quella piccola fetta di Inghilterra che conosco un pochino. Così come gli scozzesi non sembrano davvero avere nulla a che vedere con gli inglesi.

Un collega che conosce molto bene il Regno Unito è Beppe Severgnini. Ha scritto un articolo sulla situazione che anche se non spiega nulla o quasi, si impegna in un pronostico: vincerà di poco il sì alla secessione. Io penso invece che vincerà di pochissimo il no. In ogni caso, sarò in Inghilterra per raccontarvi come gli inglesi vivono questo passaggio, davvero unico. Pensate a come potrebbe cambiare la carta d’Europa se la Scozia dovesse in effetti secedere: sarebbe un booster per tutti i movimenti indipendentisti europei (in Belgio, in Spagna, in Italia) proprio nel momento in cui l’orso russo torna ad avere mire imperialistiche sopra la parte orientale della Vecchia Europa.