Mr. Green

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Beh, sono iniziati i Mondiali di Calcio, e oggi mi sono visto una grandiosa USA-Inghilterra. Partitona, con rovesciamenti di campo continui. Poi, all’80° gli inglesi sono morti per raggiungimento della pensione di vecchiaia e gli statunitensi si sono seduti sul pareggio. Il punto per uno alla fine piaceva a tutti e due. Chiaro che l’Inghilterra di Capello è molto più forte degli USA, che però si sono presentati in Sud Africa forse con la loro selezione migliore di sempre, questo va riconosciuto.

Qui però più che parlare della partita, vorrei dedicare qualche rigo a Mr. Green, il portiere della nazionale inglese, che ha subìto una delle papere in mondovisione più clamorose di cui il vostro blogger abbia memoria a partire almeno da Argentina 1978. Una roba fenomenale, che mi ha fatto gridare di gioia, perché si sa, ai Mondiali io divento di un fazioso orrendo e tifo sempre per tutte le squadre meno forti con la chiara speranza che buttino fuori le squadre più forti, a vantaggio della nostra banda di vecchietti messa su da quel simpaticone di Mr. Lippi.

Il punto è che dovevate vedere le espressioni dei vari giocatori e allenatori dopo la papera di Mr. Green. Una sciavattata di un attaccante statunitense che non aveva nemmeno visto di dover servire sull’ala destra un suo compagno, tirata via così, tanto per fare una cosa perché insomma, ormai il fiato per andare in porta non ce l’aveva più e allora sai che faccio? Tiro in porta, ma piano, rasoterra, facendo rimbalzare la palla due o tre volte sull’erba e proprio in bocca al portiere. Che però si piega con l’agilità di Napolitano e poi si fa dribblare dal proprio ginocchio destro. Un rimbalzino di palla e pot pot pot, rotola, rotola oltre la linea di porta. Gol. Anzi, visto che parlano tutti inglese in campo: GOAL!

Le facce, dicevo. Mr. Green aveva la faccia tra i guantoni. Sapeva di aver appena fatto quella famosa sporadica cazzata che sarà rivista da tutte le posizioni da tutte le televisioni dell’orbe terracqueo, ma non solo stasera, no, anche negli anni e decenni a venire. Talmente da tutte le posizioni che probabilmente finirà anche come nuovo allegato al Kamasutra. Mr. Capello aveva dipinta l’espressione di chi dice: “Vabbè, povero ragazzo, non l’ha mica fatto apposta, ora negli spogliatoi lo sbrano“. I telecronisti sottolineavano che Capello aveva un dubbio su chi mettere in porta, io chiosavo inverecondamente gioioso: “E mo’ c’ha meno pensieri!” Mr. Beckham lo ha guardato con la LIS: la lingua dei sordomuti, e gli ha detto “La parava anche mia moglie, bendata” che è poi l’unico modo in cui s’immagina la signora.

E lui, Mr. Green, dentro di sé moriva. Perché quello era il gol del pareggio degli USA, che poi dopo a momenti vincevano bucandolo ancora, ma in tal caso Mr. Green si faceva aiutare da un palo per non farsi segnare di nuovo. E intanto, Mr. Green entrava nella storia, sia del calcio che delle relazioni internazionali. E’ lui, è lui il nuovo Mr. Bean.

La foto è un falso, ovviamente, però è carino. Presa da Distanti saluti.

8 pensieri su “Mr. Green

  1. Analisi della partita perfetta.
    Critico solo un dettaglio: Napolitano si piega (non dico di quanti gradi), molto più facilmente e molto più spesso di Green…
    Come fai a ricordarti Argentina 78 se me la ricordo a malapena io che sono vetusto?!?!
    Forza Danimarca! (tiferei Olanda ma i boeri non mi stanno simpatici).
    Lippi mi sta rovinando il secondo mondiale consecutivo. Nell’arco di una vita è oggettivamente troppo…

  2. Lib, perché tu sei metaforico o allegorico, io luridamente letterale… 😀

    Io Argentina 78 me la ricordo nel senso che guardavo le partite, mettevo le dita a P38 e sparavo ai giocatori sullo schermo che, puntualmente, cadevano. Come accadeva a un “videogioco” dell’epoca, coi cow boy che andavano a cavallo e dopo un po’ che gli sparavi (giochi educativi degli anni di Piombo) quelli cadevano. Inutile dirti che di “video” quel gioco lì aveva nulla, siamo in epoca pre-space invaders e infatti erano dei pupazzetti meccanici. Elettronica non ce n’era.

  3. Lib, le mie squadre sono:

    1) Italia, per obblighi di nascita e perché è la squadra che i francesi odiano di più;
    2) Costa d’Avorio, perché è la squadra di Carlos, amico mio.
    3) Nigeria, perché è la squadra di Mark, amico mio.
    4) Ghana.
    5) Camerun, perché so’ morti come a Superga.
    6) Algeria, perché credo sia la squadra che i francesi odiano di più dopo l’Italia.
    7) USA, perché è il Paese che offre più lavoro nel mio campo.
    8) Danimarca, perché so’ scandinavi.
    9) Inghilterra, perché l’allena Capello.
    10) Brasile, perché Maradona non mi è simpatico.

  4. gabriele

    Ma i francesi, esattamente, che vi hanno fatto per meritarsi tutto questo odio?
    La nazione francese, intendo, non la nazionale di calcio.

  5. I francesi sono mediamente antipatici. Così come i canadesi sono mediamente simpatici. Esperienze personali, niente di statistico, naturalmente. Con la ciliegina di Zinedine Zidane e la testata che ricorderai.

  6. gabriele

    Sarà, ma a me resta l’impressione che l’antipatia dei francesi esista più nella testa degli italiani che nei comportamenti effettivi dei francesi. Anch’io, ovviamente, parlo solo per esperienza personale di dodici anni da emigrante in tre paesi :-).
    Molte grazie per la gustosa telecronaca (soprattutto quella della ‘sciavattata’, io il calcio non lo seguo ma mi hai fatto piegare in due) e bonne soirée.

  7. Gabriele, però che tra francesi e italiani non corra generalmente simpatia è addirittura un luogo comune. Tutte le storie sui “cugini d’oltralpe”, credo che retrodatino dall’odio (giustificatissimo) che i francesi nutrivano per noi per l’attacco di Mussolini quando Parigi era conquistata da Hitler. Solo che è rimasto vivo fino a epoche molto recenti. E’ un po’ come fra inglesi e americani, anche se lì retrodatano addirittura alla Guerra d’Indipendenza… poi è ovvio che tra i due paesi (meno tra i due popoli) esista una forte alleanza politico-militare. Idem tra Francia e Italia.

  8. Comunque l’Algeria è tifatissima in Francia (per ovvie ragioni). Vedessi il casino che mettono su quando gioca.L’altro giorno i pazzi avevano messo per strada delle bandiere formato gigante.

    Fra italiani e francesi ci si gufa a vicenda. Non ne vedo molto il senso. Forse che ci si soamiglia piu di quanto si pensi.

    Cmq Domenech è un cretino (ed i francesi sono i primi a riconoscerlo, basta accendere le tv: è una critica continua)

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