Fine anno numero 4

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La settimana scorsa ho tenuto gli scrutini per il mio corso insegnato quest’anno. Rispetto ai primi tre anni, sono stato promosso a tenere un corso di Letteratura e cultura italiana dal 1860 ai giorni nostri, chiamato “Contemporary Italy”. Ho potuto disegnare completamente da solo il programma del corso, così ho deciso di includere un po’ di storia d’Italia e alcuni riferimenti al Cinema italiano. Anche i romanzi e gli autori sono stati decisi da me. Il corso è stato un successo (da Pinocchio a Roberto Saviano, passando per il cinema del neorealismo fino a Videocracy) e gli studenti sono stati semplicemente meravigliosi.

Un professore con i miei 5 anni di esperienza (tra Canada e Italia) si aspetta sempre di avere una classe per lo più disattenta, annoiata o addirittura irrispettosa. Beh questo non mi è mai accaduto. Ma quest’anno in particolare, ho avuto una classe davvero ottimale, con tanta partecipazione, tante domande, tante riflessioni intelligenti e molta passione da parte degli studenti. Ho cercato di rispondere al mio meglio e, per come ho visto che sono andati gli scrutini, mi pare di avere insegnato ai miei ragazzi qualcosa di importante sull’Italia, la sua letteratura, storia e il suo cinema.

In particolare, i ragazzi sono rimasti molto soddisfatti dell’inserimento di moduli di storia italiana, che non si trovano spesso nell’offerta accademica nord-americana. Hanno apprezzato la contestualizzazione storico-culturale dei romanzi e dei film studiati, ma anche i continui riferimenti alle imprecisioni nelle traduzioni inglesi dei romanzi e le lezioni di scrittura creativa. Non è stato semplice spiegare, per dire, Pasolini a gente che non ha mai sentito parlare di marxismo o che ha un’idea del comunismo pari a quella che si ha dei giacobini della Rivoluzione francese. Gente che non sapeva che la Shoah avesse mietuto vittime anche in Italia. Gente che non sapeva che l’Italia ha (avuto) una importante comunità ebraica, produttrice instancabile di cultura. Però alla fine li ho resi degli esperti in erba sulle cose italiane. E questo è un risultato che rende orgogliosi.

Alla fine del corso, i miei studenti hanno capito qualcosa della nascita del fascismo e della nascita della moderna videocrazia. Hanno conosciuto Cavour, Garibaldi, Giolitti, Mussolini, De Gasperi, Andreotti, Moro, Craxi e Prodi. Hanno capito quanto maschilista e conservatrice sia stata e sia ancora l’Italia studiando i romanzi di quattro grandi scrittrici (Aleramo, Deledda, Ginzburg e Morante). Si sono confrontati con le ingerenze della Chiesa cattolica, con la prepotenza della mafia, con il sistema a democrazia bloccata. Hanno comparato le differenze tra il Pinocchio di Collodi e quello di Disney. Hanno letto della strategia della tensione, hanno affrontato le pagine di Gomorra e ne hanno visto il film. Hanno amato Alberto Sordi e Vittorio Gassman ne “La grande guerra”. Hanno visto un po’ di Iraq nell’Italia di “Ladri di biciclette” e hanno imparato che per la scrittura e la lettura, si può anche vivere, attraverso il Calvino di “Se in una notte d’inverno un viaggiatore”. Hanno anche letto l’imitazione di Salinger nel romanzo d’esordio di Enrico Brizzi, che ha conquistato più facilmente di altri testi per la freschezza del linguaggio e l’elementarietà del contenuto.

Io sono molto fiero di questa classe, che mi ha consentito di bocciare, per altro per una manciata di voti, solo una studentessa su 25 e di dare una media alta di A-. Spero di aver fornito esempi di cultura sia alta (“Se questo è un uomo”) che bassa “Jack Frusciante”) e spero di avere messo insieme un mosaico sull’Italia contemporanea che questi ragazzi si porteranno dentro per tanti anni.

Per me è stato proprio un piacere avere a che fare con studenti così partecipi e interessati. E anche, non lo nascondo, una certa sorpresa. Spero che il prossimo anno l’avventura si ripeta.

11 pensieri su “Fine anno numero 4

  1. vegetarian

    complimenti al professore! Deve essere stato proprio un bel corso, avrei voluto seguirlo anche io 🙂

  2. fabio nolli (cinecritico aut)

    visto che ci vivi, quanto ti ci ritrovi in questa lista?

    Si tu as déjà porté un manteau d’hiver et des shorts en même temps,
    Tu vis au Québec!

    Si tu mesures la distance en heures,
    Tu vis au Québec!

    Si dans ta voiture tu as déjà passé du chauffage, à l’air climatisé, et revenu au chauffage dans la même journée,
    Tu vis au Québec!

    Si tu es capable de conduire à 80 km/h dans 60 cm de neige dans une tempête de neige sans broncher,
    Tu vis au Québec!

    Si tu as déjà fait des ajustements aux costumes d’Halloween de tes enfants pour qu’ils puissent les porter par dessus un habit d’hiver,
    Tu vis au Québec!

    Si tu transportes des câbles à survoltage et que ta femme sait s’en servir,
    Tu vis au Québec!

    Si la limite sur l’autoroute est 100km/h, que tu roules à 130km/h et que tout le monde te dépasse,
    Tu vis au Québec!

    Si conduire est préférable en hiver car les nids de poule sont remplis de neige,
    Tu vis au Québec!

    Si tu connais les 4 saisons, Presque l’hiver, l’hiver, encore l’esti d’hiver et les Travaux Routiers,
    Tu vis au Québec!

    Si tu trouves moins 6 degrés juste un peu frisquet,
    Tu vis au Québec!

    Si tu comprends ces blagues et que tu les envoies à tes ami(e)s,
    Tu vis au Québec

  3. Bernardo

    Per fabio nolli

    – se tu vivi in un paese dove il Senato boccia il protocollo del G8 che il premier ha firmato coi grandi del pianeta senza neppure riconoscerlo, sei in Italia!

    – se tu vivi in un paese dove tra i deputati nominati dal Premier siedono 56 condnanati alla galera, sei in Italia

    – se tu vivi in un paese dove ai bambini poveri si nega la mensa e ci si incazza se qualcuno generoso gliela paga, tu sei in Italia

    – se tu vivi in un paese dove si lotta in favore degli embrioni ma poi si affogano centinaia di bambini eritrei per avere qualche voto in piu’ dai razzisti, sei in Italia

    – se tu vivi in un paese dove si dà via libera ai cacciatori tutto l’anno, sei in Italia

    – se vivi in un paese dove il premier continua a farsi leggi per non andare in galera che poi la corte costitzuionale boccia, sei in Italia

    – se vivi in un paese dove i marciapiedi delle città sono pieni dei berlusconi dei cani che nessuno raccoglie, sei in Italia

    – se vivi in un paese dove la gente vota per uno della P2, che ha rubato le frequenze TV, che insulta i magistrati e chiamna eroe un killer di mafia, sei in Italia

    – se vivi in un paese che spende due milioni al giorno per aiutare l’Afghanistan ma poi esulta se gli arrestano tre medici di Emergency, sei in Italia

    – sei un laureato disoccupato e sfigato e lavori in un call center, non c’è dubbio: SEI IN ITALIA

  4. fabio nolli (cinecritico aut)

    Ma io chiedevo in caso di eventuale fuga dal vatikanistan.. so bene che qualsiasi posto sarà sempre più vivibile di questo schifo di paese ormai marcio dentro, però, ragazzi, non mitizziamo troppo l’estero “a prescindere”: ogni posto li avrà pure i suoi “difetti”, no?
    E questa è una bella lista di difetti canadesi; non so quanto sia vera/verosimile, ma un senso mi pare l’abbia..

  5. rev

    Anche se non commento ti leggo da tempo, il tuo blog è uno dei miei preferiti e ne approfitto per farti i miei complimenti.

    So che è una svista, ma non riesco a non segnalarti:
    Giacobini della rivoluzione francese, non ghibellini. 🙂

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