Se volete votare al ballottaggio di domenica 2

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Mi piace molto l’iniziativa di mettere su un sito per facilitare ai ritardatari del voto la partecipazione al ballottaggio. Mi piace perché è diretta a tutti, sia a chi voterà Bersani, sia a chi voterà Renzi.

Ieri ho assistito al confronto TV su Rai Uno e, a mio parere, penso abbia vinto Bersani. Mi è parso più calmo e tranquillo di Renzi, che al contrario era teso. Anche l’ideina di mettersi in maniche di camicia bianca non mi è piaciuta: da un lato il bianco in tv spara (e del resto il nostro non si poteva mettere in camicia azzurrina, sennò gli avrebbero detto che segue le direttive di Berlusconi su come ci si deve vestire quando si va in TV), dall’altro denunciava una chiara voglia di stupire e di apparire più fresco e meno ingessato. Il punto è che Renzi, con 30 anni in meno di Bersani, sarebbe apparso più fresco e meno ingessato anche vestendo un gessato, per come la vedo io.

Passando ai contenuti, mi è molto piaciuta la chiarezza con cui Renzi ha chiuso le porte a un’alleanza con l’UDC di Casini. E anche la chiarezza con cui ha parlato dei diritti civili e di ciò che intende fare ed entro quanto (100 giorni). Non so se tutti lo hanno notato, ma quando ha detto di essere per “il sindaco d’Italia” e di volere una legge elettorale “uguale a quella dei sindaci” ha voluto dire di essere in favore del presidenzialismo (cosa altro è “il sindaco d’Italia”? E’ un’espressione inventata per primo da Mario Segni, poi utilizzata anche da Dario Franceschini e da Gianni Alemanno) con una legge a doppio turno, che di maggioritario ha solo l’elezione diretta del sindaco e il numero di seggi dati al partito o alla coalizione vincente (il 60%), ma per il resto è una legge proporzionale con le preferenze da esprimere. Bersani è invece per un sistema parlamentare (quindi non presidenziale) per una legge maggioritaria a doppio turno di collegio, che dunque non prevederebbe le preferenze, ma avrebbe i collegi con un candidato per ogni coalizione.

Sono sistemi molto differenti, nonostante siano stati presentati come se fossero cose affini.

Molto curioso che nessuno in Italia se ne sia accorto e ci si sia soffermato.

Scalfarotto con Renzi

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Ivan e io arriviamo alla stessa conclusione, pur partendo da punti di vista differenti. Un PD sotto Renzi, per altro, potrebbe portare alla nascita di un partito realmente socialdemocratico, in due maniere diverse: o tramite la scissione dell’ala sinistra del PD di oggi, sperabilmente svecchiata, oppure tramite il successo dell’insurrezione renziana nel partito, SE preso in mano da gente giovane e d’isiprazione laico-socialista. In ogni caso, una vittoria di Renzi sarebbe la cosa più indigeribile per Rosy Bindi e il resto della cricca che regge il PDS-DS-PD dal 1991. Motivo che basta, di per sé, per sperare nel democristiano Renzi.