Estinto

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lettereHo scoperto di aver buttato via il ricordo più dolce della mia adolescenza, la singola cosa a cui tenevo di più in assoluto fra le memorabilia. Ci tenevo così tanto da averlo custodito con cura in un certo posto, perfino a prova di incendio, e poi un giorno di circa sei mesi fa, per gioco e per sfida l’ho messo invece sul fondo del cestino della carta straccia. Mi sono detto: prima o poi me ne devo disfare, non posso continuare a 40 anni a guardare queste foto, a leggere queste lettere. Così l’ho messo lì, dicendomi tutto tronfio: “Figurati se riesco a lasciarlo dove sta. Domani mattina ti ripesco.” Poi deve essere successo che l’indomani ho avuto altro da pensare. Sono andato via e qualcuno ha giustamente svuotato il cestino della carta straccia. Me ne sono accorto oggi, tornato in questa casa che non è più mia, andando a prendere quel pacco di lettere e foto dei miei vent’anni nel solito posto. Non c’era più. L’ho cercato in tutta la stanza, ho ritrovato cose che non ricordavo d’avere. Ma del mio pacchetto di gioie della memoria, nessuna traccia. Poi, la mente mi ha aiutato a ricordare che fine gli avessi fatto fare.

Non ho ancora capito se sono un enorme stronzo, o se mi sono fatto un favore. Ma la materialità del ricordo non c’è più, per sempre. Rimane solo il ricordo, finché durerà. Ciao.