E’ finita che il sindaco Marino ha pagato per multe che non avrebbe dovuto ricevere e che infatti erano state annullate dall’ufficio contravvenzioni del Comune di Roma.
Faccio notare che il sindaco, dal giorno della sua elezione alla fine del suo mandato, ha diritto a 4 passi Ztl. Marino ha una sola auto, quindi ne ha preso uno solo. Il passi è valido per 5 anni, ma per stupida burocrazia, l’ufficio del sindaco deve aggiornarlo ogni anno solare. Nella settimana in cui il permesso del sindaco era figurativamente scaduto, e quindi la macchina fotografica del varco lo ha colto in infrazione, Marino era sempre sindaco e dunque la sua auto aveva comunque diritto a entrare in Ztl. Ecco perché le multe sono state annullate: perché non dovevano essere comminate. Marino ha pagato lo stesso per dare un esempio a quelli che pensano che il sindaco sia un cittadino come gli altri, anziché essere il primo cittadino, con permesso di entrare in Ztl per 5 anni, così come la legge stabilisce.
La cosa che più mi dà fastidio è leggere gli articoli, tipo dell’Espresso, che parlano tanto bene di Alfio Marchini: e quanto è bravo, e quanto è bello, e quanto è capace. Una risorsa che “non può essere lasciata alla destra” nelle parole di SEL.
Io non so in quale altra città, non dico capitale, europea o occidentale (ma anche orientale) verrebbe in mente ad un partito (di destra o di sinistra) un costruttore alla carica di sindaco della città.
Purtroppo è proprio vero: capitale marcia, nazione infetta.
Paolo, che dire, hai detto già tutto tu. Aggiungici anche che Marchini è un costruttore figlio di costruttori, quindi ha ereditato la fortuna di famiglia, non è che l’ha costruita lui. E magari anche che il fetusissimo PD romano pensa di disarcionare l’iscritto al PD Ignazio Marino perché non fa gli interessi delle loro laide clientele, e di canidare al suo posto questo Marchini, e hai il quadro completo.