Ivan e io arriviamo alla stessa conclusione, pur partendo da punti di vista differenti. Un PD sotto Renzi, per altro, potrebbe portare alla nascita di un partito realmente socialdemocratico, in due maniere diverse: o tramite la scissione dell’ala sinistra del PD di oggi, sperabilmente svecchiata, oppure tramite il successo dell’insurrezione renziana nel partito, SE preso in mano da gente giovane e d’isiprazione laico-socialista. In ogni caso, una vittoria di Renzi sarebbe la cosa più indigeribile per Rosy Bindi e il resto della cricca che regge il PDS-DS-PD dal 1991. Motivo che basta, di per sé, per sperare nel democristiano Renzi.
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
sulle primarie, ad hoc o non ad hoc, si sta alzando un gran polverone confusionario, nel quale anche tu mi sembri cadere: da quel che so sono le primarie di coalizione (quale???) per scegliere il candidato premier, non le primarie del PD per scegliere il segretario (cosa che tra l’altro ho sempre contestato perchè il segretario di un partito è giusto che se lo scelgano gli iscritti, non il primo che capita davanti al seggio improvvisato). il precedente del 2006 vedeva effettivamente candidati le diverse anime dell’unione, che già si sapeva sarebbero andati insieme alle elezioni (prodi, bertinotti, mastella, scalfarotto…). ma adesso? Ci sono Vendola e Di Pietro? C’è Casini? Ci sono Ferrero e Diliberto? e i radicali? E se vince Renzi, il segretario del PD rimane Bersani con la sua troika, pronto a tarpare le ali al “simpaticissimo” Matteo…
Liuk, dici bene, ma hic rebus stantibus sono primarie interne al PD, de facto. Se poi parteciperanno anche leader di altri partiti, ne riparleremo.
Apri un comitato lì da te.
Mo’ non esageriamo.