Halifax è la capitale della Nova Scotia (Canada orientale, la parte meno lontana dall’Europa insomma) e negli ultimi sei anni è tornata più volte nei miei desideri e nei nostri discorsi. Nonostante il tanto parlare, ad Halifax e alla sua bella università di Dalhousie, la Gentile Signora e io non ci siamo mai stati, complici le distanze siderali canadesi. Così, tutte le volte che incontriamo qualcuno che ci ha vissuto, ci facciamo raccontare tutti i più piccoli dettagli. Fino a oggi, Halifax aveva collezionato solo buoni resoconti. Pochi giorni fa, invece, è successa la seconda esplosione di Halifax (e per chi non sa cosa sia stata la prima, si faccia una cultura su Wikipedia).
Succede che incontriamo per la prima volta gli amici di Daniele, che per comodità chiamerò Woody e Jean Paul. I due sono una gran bella coppia, sui 40 e dispari, assai realizzati e molto simpatici. Woody è canadese di London, Ontario ma ha vissuto ovunque. Jean Paul è belga. Sono vissuti tre anni ad Halifax e ci dicono, nell’ordine:
1) Che ad Halifax piove talmente tanto e con talmente tanta forza che i locali si vestono spesso con ciò che normalmente si usa per andare a pescare nelle paludi. Presente il pantalone ascellare di gomma che finisce con un paio di stivali? Ecco.
2) Che Halifax sì si affaccia sull’oceano atlantico, ma per ciò si becca con allarmante frequenza i tornado che dai Caraibi sono spinti verso nord, senza infrociare prima con le coste statunitensi. Quindi, la pioggia è in orizzontale, spesso, e il vento ti porta letteralmente via, verso l’Europa.
2bis) Di conseguenza, che il freddo che fa ad Halifax d’inverno è una roba spaventosa rispetto al freddo che fa a Ottawa d’inverno. Che, per la cronaca, è moooooooolto più fredda di Toronto e passa per essere la capitale più fredda del pianeta, Mosca inclusa. Quindi: FREDDIZZIMA! E ad Halifax, cazzo? I pinguini? O è troppo fredda anche per loro?
3) Che ad Halifax i canadesi locali non sono niente affatto cosmopoliti, anzi. Finché sei turista, benvenuto. Ma quando ti stabilisci lì e non ci hai vissuto almeno vent’anni, ti trattano come una minaccia, uno che è venuto a rubare il lavoro.
4) Che ad Halifax c’è una forte comunità caraibica, che esce a quanto pare solo con altri caraibici o newcomers, poiché gli halifaxiani non li cagano di striscio per questioni razziali.
5) Che di recente il costo delle case di Halifax è tipo raddoppiato per non so bene quale misura economica presa dal governo confederale, col risultato che ora sono case care arrabbiate.
6) Che nonostante i 200.000 abitanti, Halifax è meno cosmopolita di St. John, nel New Brunswick, che di abitanti ne conta a stento 120.000.
7) Che ad Halifax si mangia essenzialmente solo pesce, ma non il migliore: quello viene subito esportato per il resto del Paese e del mondo. Per avere pesce buono occorre conoscere un pescatore e fare un abbonamento con lui. Della serie: lui ti manda una cassetta di pesce alla settimana, di sette libbre (sono una libbra di pesce al giorno, non è poco) e tu gli paghi una tot cifra. Lo stesso puoi fare con un contadino, dal momento che la frutta che arriva ai supermercati non è la migliore.
8) Che di recente Air Canada ha soppresso il diretto Halifax – London Heathrow, col risultato che per raggiungere l’Europa dalla Nova Scotia, tocca tornare indietro fino a Montreal o Toronto e poi puntare nella direzione giusta.
Insomma, al termine del nostro dialogo, Halifax sembrava una qualunque cittadina dell’Inghilterra, più che una città del glorioso e multietnico Canada.
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
Dopo tutti questi anni di Nord America, ho imparato sopratutto che ogni esperienza è a se’. La mia di Halifax, come sai, è stata straordinariamente positiva.
Tuttavia i tuoi amici hanno qualche ragione. Ad Halifax piove, da Aprile a Giugno. Il nostro vantaggio è che il semstre di Dalhousue finiva ai primi di Aprile, quindi noi ce ne venivamo allegramente via e tornavamo per l’estate, che è luminosa e perfetta. Comunque confermo il possesso di stivali di gomma e mantella.
I tornadi li abbiamo anche qui a Washington, quindi non ho nulla da dire in proposito. Il peggiore di cui ho sentito, Juan, è passato prima del nostro arrivo in Canada e genera racconti apocalittici e storie di buon vicinato. Il resto, la corrente se ne va per qualche ora.
Halifax non è cosmopolita, vero. Ma la mia esperienza con gli Haligoniani (non Halifaxiani) è che sono persone generose e cortesi, e che ti vengono incontro anche oltre la norma. Inoltre non manca una buona comunità internazionale, se uno sente la mancanza di gente diversa.
Non ho esperienza allcuna della comunità caraibica, temo.
Come sempre in caso di emigrazione, il primo passo tocca quasi sempre a te. Regola d’oro del viaggiatore provetto 🙂
Il pesce in nord america, mah! Hanno perlopiù pesce atlantico (salmone Halibut ecc) e lo annegano nel burro. Questo ad halifax ed altrove. La varietà del mediterraneo… ma mi rifiuto di fare l’emigrante nostalgica, che non sono. Ma questa storia del pescatore mi lascia perplessa.
E’ pur vero che i Novascozzesi amano comprare le cose dal produttore: vanno in massa a raccogliere la frutta a Wolfville e conoscono sempre l’aragostaro migliore. Temo che sia piu’ che altro un vezzo. I supermercati sono buoni e hanno una discreta varieta’.
Ad Halifax se mai, si mangia quasi solo cibo libanese, per le alchimie delle vie dei migranti. Ma ci sono un paio di messicani niente male e di thai notevoli.
I voli si, quelli sono un problema. Non sapevo avessero tolto anche quello per Londra. ho scoperto di recente che hanno tolto quello su Washington e me ne rammarico, perche’ le mie visite saranno piu’ complicate,
Una volta ce n’era uno sull’Islanda molto interessante, magari c’e’ ancora.
Halifax vs Ottawa d’inverno: mai provata Ottawa, ma le temperature medie dicono diversamente. Il Quebec è mediamente piu’ freddo d’inverno e piu’ caldo d’estate. (confermano in questo istante i 2 quebecois che abbiamo per casa in questi giorni)
Come vanno le cose in quel di Ottawa?
Grazie Cate, speravo in un tuo lungo commento in difesa di Halifax! Ti scrivo in privato.