Ancora sul tifare-contro

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Visto che l’argomento appassiona vari anellidi, dedico un altro post alla faccenda.

Un commentatore assai maleducato ha insultato e ha scritto che siccome vivrei all’estero, non potrei “fare la morale” ai poveri italiani che devono sopravvivere in mezzo a orde di fanatici supporter della Nazionale. Ora, a parte che io NON vivo all’estero, e che in ogni casi ho vissuto in Italia per 32 anni, e a parte che il mio “fare la morale” è esprimere un mio parere su un fenomeno prettamente italiano, si potrebbe rovesciare questo non-ragionamento alla seguente maniera: proprio perché trascorro spesso periodi in un Paese più civile, dove nessuno perde tempo ed energia a tifare-contro il proprio Paese, vedo questo fenomeno tutto italico come chiaramente patologico.

Più in generale mi fa ridere quando chi la pensa diversamente da me ma non ha grandi argomenti dice che io scrivo ciò che scrivo perché vivo all’estero. Come se l’italiano che vive in Italia sia dotato di buon senso, che perde clamorosamente alla frontiera. Chi tifa contro la squadra del proprio paese ha, di solito, dei motivi per farlo. Motivi che esprimono qualche disagio profondo verso il proprio Stato. L’atteggiamento comune nelle democrazie occidentali è non tifare, non interessarsi, parlare d’altro. Non tifare è una cosa “da democrazie occidentali”, tifare per è un’altra cosa comune, specie se fatto con un minimo di moderazione, tifare-contro è da gente insoddisfatta e frustrata che non sa nemmeno incanalare in modo produttivo e riformatore la propria frustrazione. Per essere chiari: per me chi tifa-contro è tanto disadattato quanto chi tifa-per in modo esagerato e ossessivo. Come sempre, la saggezza è nel mezzo.

Volete poi cambiare discorso e aggiungere: sì ma in Italia le tv quando gioca la Nazionale si rimbabiscono e non parlano quasi d’altro? Siamo d’accordo. Ma questo è, per l’appunto, un altro discorso. Qui si parla di chi tifa-contro.

6 pensieri su “Ancora sul tifare-contro

  1. “Come se l’italiano che vive in Italia sia dotato di buon senso, che perde clamorosamente alla frontiera. ”

    Hey S. questa l’adoro!

  2. Tragicamente molto comune, come credenza. Tipica degli italiani provincialotti che, evidentemente, conferiscono potere taumaturgico al sacro patrio suolo.

  3. Elena

    Veramente per quel che riguarda il Canada e il calcio (e Toronto in particolare), il tifare-contro e’ un vero problema che hanno discusso perfino in Tivvu’…la nazionale fa cosi’ pena che quando gioca contro altre nazionali, soprattutto latino-americane, ci sono solo tifosi di altre squadre e nessun tifoso ‘canadese’….ah, se solo in Italia avessero questo tipo di problemi da multiculturalismo avanzato! 😉

  4. Elena, no no, un attimo: in Canada il discorso è meramente sportivo, non politico. I tifosi di calcio canadesi tifano per il Canada quando gioca bene. Ricordo ancora un Canada-St.Lucia 4-0 vista allo stadio di Toronto, col pubblico in delirio. Quando poi il Canada gioca con squadre sud americane molto più forti, ci sono dei nuovi canadesi di origine sud-americana che magari preferiscono parteggiare per le squadre del loro continente di provenienza. Insomma, quel tipo di fenomeno lì non c’entra niente con i radical-chic pseudo di sinistra (e non solo di sinistra: guarda Marco Travaglio) che si augurano la sconfitta dell’Italia a prescindere che giochi bene o male. Lo fanno per un senso di insoddisfazione verso il proprio Paese, o per protestare su qualcosa di politico (dal calcio scommesse alla tassazione) non certo perché sono insoddisfatti della qualità di gioco espressa dalla Nazionale…

  5. Elena

    si’ si’ l’avevo capita l’antifona del tuo discorso…la mia era solo una provocazione light! 🙂

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