Dopo Wikileaks

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L’unica notizia che fa riflettere, tra quelle rivelate da Wikileaks, è che nessuna testata giornalistica italiana è stata considerata degna di ricevere lo scoop da Wikileaks. Non Repubblica, non certo il Corriere della Sera o il Sole 24 ore, costretti a rincorrere le notizie diffuse da El Pais, The Guardian, New York Times e Der Spiegel. Mettetevi l’animo in pace, colleghi giornalisti italiani: nel mondo della comunicazione globale, non contate più un cazzo. Da mo’.

3 pensieri su “Dopo Wikileaks

  1. liuk

    la cosa surreale è che il momento di massima preoccupazione degli usa sulle relazioni italiane con la russia è con il governo berlusconi, in teoria il più anticomunista e filo-atlantico della storia italiana…

  2. Liuk, secondo me ti confondi con il primo governo Berlusconi, quello che aveva Martino agli Esteri e Guzzanti dentro. Quello sì era un governo filo-Washington. Ma i liberali italiani sono stati perduti lungo il cammino e oggi né Martino né Guzzanti né i Libdem né i Repubblicani sono più parte di questo governo. Questo è un governo egemonizzato dalla figura personale e politica di Berlusconi e lui è il vecchio porco autocrate che sappiamo, molto affine alla figura di Putin. La politica estera italiana è cambiata, in questi anni, come cambiava nel 1700: a seconda della persona che era il re, cambiavano i rapporti di politica estera.

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