Le deportazioni su base etnica contro gli zingari sono un abominio da Anni Quaranta

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Che tempi, tocca fare dei post su delle cose così ovvie e banali.

La politica di Sarkozy contro gli zingari è uno schifio. E’ assolutamente razzista e fa benissimo la UE a rampognare più che può. Si punisce chi commette un reato, non tutti i familiari di chi ha commesso un reato. Credo ce l’abbia insegnato la Rivoluzione Francese, ma probabilmente Sarkozy non se lo ricorda. Berlusconi e Borghezio sono alleati naturali di una destra xenofoba che pensa di risolvere la questione zingari con le deportazioni di massa su base etnica. Ci fate schifo.

Detto ciò, è chiaro che non ci si può fermare alla condanna. I campi nomadi devono essere ben organizzati, offrire i servizi essenziali. I Comuni e le Province devono provvedere dei pullmini che portino i minorenni zingari alla scuola dell’obbligo, statale e pubblica, dove non sarebbe male avere anche un mediatore culturale zigano per aiutare gli altri insegnanti e gli stessi studenti.

Gli zingari stanziali devono aderire al concetto che nelle nostre società si lavora per campare, e che chi ruba finisce in galera. Gli zingari non stanziali, devono cambiare residenza ogni tot mesi, su base volontaria, naturalmente. Ma una volta che ti sei definito “zingaro zingaro”, cioè non stanziale, significa che ogni tot mesi ti stabilisci altrove, così come vuole la tua tradizione. Chi invece preferisce rimanere stanziale va via via portato nelle graduatorie per gli alloggi popolari, perché nei campi ci dovrebbero vivere solo per poco tempo gli zingari zingari.

36 pensieri su “Le deportazioni su base etnica contro gli zingari sono un abominio da Anni Quaranta

  1. “Gli zingari stanziali devono aderire al concetto che nelle nostre società si lavora per campare, e che chi ruba finisce in galera”.

    Non metto in dubbio la buona fede ma non ti sembra una frase un po’ razzista?

    sia perchè se gli zingari rubano è perchè storicamente hanno perso tutti i lavori che facevano fino a 100 anni fa.
    secondo perchè non sono solamente i non rom (zingaro è parola deprecata) a rubano ma anche tanti cittadini della nostra società dove secondo te si lavora per campare e non si ruba…

    ops.

  2. Caro Alessandro, la mia frase:

    “Gli zingari stanziali devono aderire al concetto che nelle nostre società si lavora per campare, e che chi ruba finisce in galera”.

    Non mi sembra assolutamente razzista. Come sai per molti zingari rubare NON E’ un reato, mentre per tutti gli altri SI’, ed è su questo che si deve lavorare. Bisogna spiegare agli zingari che ruberebbero di default che per la società italiana (o francese) invece rubare è reato. Da hegeliano, io sono convinto che lo Stato DEBBA esserci e ogni tanto (anzi: ogni poco) debba mettere voce in capitolo. Per esempio stabilendo che se infibuli tua figlia, ti becchi il tuo bel processo e possibilimente finisci in galera. Se rubi, processo, galera, con tutte le attenuanti del caso, naturalmente.

    Ale, mi sbaglio o sul burqa ti ho poi convinto? Non ho più letto la tua replica.

  3. watchdogs

    comunque non intendevo dire che è una frase razzista. per esempio a me dell’argomento la cosa che fa più incazzare non è se ci sono rom che rubano o meno, è questo ingigantire problemi piccoli come quello dei rom e minimizzare problemi grandi come la corruzione della società italiana, i 125 miliardi di evasione, ecc. perché a noi piace farci fottere 100 da uno bello pulito in giacca e cravatta e ci incazziamo se un poveraccio sporco ci ruba 1…

  4. “Bisogna spiegare agli zingari che ruberebbero di default ”

    nessuno ruba di defualt. E se qualcuno ruba di defualt allora rubiamo tutti di default. Se c’è un default è della razza umana non di una etnia etc. E’ proprio questo che per me è razzismo…

    Non ho letto la tua risposta all’altro mio commento…. Ora vado

  5. Ale, ma ovviamente sei al corrente del fatto che solo per l’etnia degli zingari esiste il concetto filosofico che la proprietà privata non esiste e che le cose sono di chi se le piglia, no?

  6. A proposito di deportazioni, vorrei segnalare l’appello che abbiamo lanciato dal nostro blog per i profughi eritrei in Libia. Abbiamo già ottenuto l’interessamento del responsabile speciale delle Nazioni Unite per i Migranti, ma c’è bisogno di una mobilitazione molto più ampia…

  7. Anche per i marxisti la proprietà privata non esiste(va)… vuoi vedere che sono un po’ rom anche io? 😀

    Io credo che hai dei rom una visione troppo stereotipata…
    potrei anche sbagliarmi ma da quel che scrivi qui…

  8. ovviamente “etnia zingara” non significa nulla, il termine “zingaro” racchiude diverse etnie…

    Il problema della proprietà privata c’è ma in termini un po’ più complessi e meno semplici di come la poni tu si tratta di proprietà della terra e dei mezzi di produzione…
    Ma questo non fa dei rom un popolo di ladri…

  9. Noir, spedito e ho aggiunto una frase sul fatto che Maroni ha detto che il peschereccio italiano su cui i libici hanno sparato è stato scambiato per una nave di rifugiati.

  10. Le etnie esistono, e dirlo non è razzista ovviamente. Le razze, magari no (o meglio, ce n’è una: quella umana, come diceva Einstein).

    Mozione d’ordine, Alessandro: trovo molto deprecabile per te che tu venga qui dando del razzista e me o alle mie frasi all’interno di un post che si intitola “Le deportazioni su base etnica contro gli zingari sono un abominio da Anni Quaranta”. Cerca di trovare un modo più urbano, civile e intelligente di esprimere la tua contrarietà, perché così non fai altro che urtare me che ti leggo e non portare granché a sostegno della tua tesi.

  11. Se vai a rubare la proprietà altrui, ti meriti un bel processo per furto. Proprio ieri ho vinto una causa contro la Pequod, che ha avuto un atteggiamento analogo a quello marxista, diciamo così, sul copyright di un mio romanzo.

  12. E infatti nessuno ha detto, tranne tu, che “i rom sono un popolo di ladri”. S’è detto che hanno un atteggiamento filosofico differente dagli altri sulla proprietà privata. E manco tutti, perché poi grazie al Cielo c’è chi si vuole integrare in qualunque gruppo umano, in qualunque etnia.

  13. “Le etnie esistono, e dirlo non è razzista ovviamente. Le razze, magari no (o meglio, ce n’è una: quella umana, come diceva Einstein)”

    E questo cosa c’entra? Io ho criticato il fatto che tu hai parlato di tenia una) singara e io ti ho fatto notare che la parola zingaro indica più etnie…

    Cosa c’entra la tua risposta?

    “Cerca di trovare un modo più urbano, civile e intelligente di esprimere la tua contrarietà, perché così non fai altro che urtare me che ti leggo e non portare granché a sostegno della tua tesi.”

    Quale tesi? Non sono urbano? Dove? La mia contrarietà? Io ti ho corretto un’espressione…

    le etnie rom è più corretto italiano di l’etnia zingara.
    Inoltre ho dato argomentazioni alle mie osservazioni alle quali non mi hai risposto, glissi solo dandomi del deprecabile.
    Ai tuoi lettori il giudizio se io lo sia stato davvero…

    la risposta sulla causa vinta per il copyright col discorso che stavo cercando di intavolare io (il perchè della mancanza del concetto di proprietà privata per alcune etnie rom che per te è di default) c’entra come i cavoli a merenda.

    e nemmeno su questo mi rispondi.

    Di nuoco chi ci leggerà trarrà le sue conclusioni,
    Io aspetto ancora una risposta alle mie osservazioni.

  14. Filippo Zuliani

    Gli zingari non stanziali, devono cambiare residenza ogni tot mesi, su base volontaria, naturalmente.

    Devono su base volontaria? Me la spieghi?

  15. Sì Zul, in effetti è poco chiara quella frase. Chi volontariamente decide di definirsi “zingaro nomade” s’impegna a non essere residente nello stesso campo per più di sei mesi continuativi. Chi invece si dichiara “zingaro stanziale” sarà messo in lista d’attesa per un alloggio popolare. Nei campi ci dovrebbero vivere solo persone per pochi mesi, non per 20 anni.

  16. Ti ho risposto a lungo e in modo assai dettagliato, Paesano. Rileggiti i commenti miei. E per quanto riguarda “quale tesi”: ebbene sì, perfino tu hai una tesi, o se preferisci un’opinione, un punto di vista che esponi intervenendo in questo spazio commenti. O pensavi a una tesi di laurea?

  17. Paesano, non sei urbano nel momento in cui vieni qui a dire che le mie frasi sono razziste. Poiché è una sonora stronzata, come capirebbe anche un bambino che si limitasse a leggere questo blog anche senza conoscere me di persona o tramite i miei libri, non ti permetto di scriverlo senza dirti che o cambi registro o sei controproducente.

  18. Fra tesi e opinione per me c’è differenza…

    comunque…

    Non basta che tu dica che le mie affermazioni sono stronzate che sono cattivo perchè dico che quel che hai scritto in questo post è razzista.
    la tua persona, le tue altre frasi, i tuoi libri non c’entrano nulla.
    ma tu la butti smepre in caciara…

    comunque certo che non sono urbano, sono Paesano!
    e quando scenderai da quel podio dove credi di vivere perchè ti credi uno strafigo ti accorgerai che tutti siamo suscettibili di critiche. Anche tu.
    Ma quel podio è talmente in alto che quando hai finito di scendere io sono già andato oltre…

  19. No, io non dico che le tue affermazioni sono stronzate. Non mi chiamo mica Alessandro Paesano. Io dico che quando tu vieni a commentare un post che si intitola “Le deportazioni su base etnica sono un abominio” dicendo che le mie frasi sono razziste, quelle lì sono sonore stronzate. Tu hai il grosso problema di voler fare le pulci “da Sinistra” a chi le pulci, da te, non se le fa fare. Chi parla di “podio” altrui in genere ha il complesso del dirupo. In effetti tutti quelli che sono sul “podio” che poi altro non è che la terra al livello del mare, a te ti vedono molto molto piccolo. E siccome piccolino di tuo non sei, devi essere davvero molto in basso.

  20. Ecco che invece di rispondere alle mie osservazioni passi a fare considerazioni sulla mia persona. Tutto ciò si commenta da sé.
    Ma non cambia di una virgola che certe tue affermazioni nonostante siano sotto un cappello antirazzista siano razziste.
    il fatto che tu fai petizioni di principio per cui tu non puoi essere razzista per il titolo del post (sic!) la dicono lunga sulla tua disponibilità al confronto e spiegano perchè secondo me ti metti sul podio. Quindi è solo tempo perso perchè come dice il proverbio non c’è peggior sordo…

  21. ciao sciltian.

    ti confesso che sono un po’ confuso: non ho molte basi sulle tradizioni rom, ho seguito una lectio di un professore di cultura romanì dell’università di trieste e mi sono letto qualcosa, ma vorrei approfondire la questione da tempo – mi interessa assai.

    quello che non ho trovato da nessuna parte finora è il concetto che una “volta che ti sei definito “zingaro zingaro”, cioè non stanziale, significa che ogni tot mesi ti stabilisci altrove, così come vuole la tua tradizione”.

    mi dai qualche riferimento per questa affermazione? perché vorrei avere le idee chiare.

    grazie!

    giorgio

  22. Giorgio, non sono un esperto di cultura romanì nemmeno io. So solo che fra i rom ci sono quelli che si definiscono “nomadi” nel senso letterale del termine, perché per loro la vita ha un senso solo fin tanto che possono viaggiare e cambiare luogo di residenza, mentre so che specie tra i giovani ci sono sempre più rom che di viaggiare ogni x tempo e stabilirsi in luoghi sempre nuovi non ne vogliono proprio sentir parlare. Questi ultimi, in genere, mirano anzi a integrarsi quanto più possono col resto degli italiani (o della popolazione locale) e spesso arrivano a fenomeni eccessivi (e per me sbagliati) di vergognarsi delle loro origini, o del fatto che la loro famiglia vive in un camper o in un campo nomadi. In ogni caso, credo che nessuno debba giudicare nessuno, e lo Stato debba offrire opportunità diverse a seconda dei diversi bisogni: quindi se sei uno zingaro nomade, è tuo sacrosanto diritto vivere per sei mesi in un campo che non è un immondezzaio, dove tu possa avere acqua calda, elettricità e bagni chimici. Se invece sei un rom stanziale, è tuo diritto fare la fila per un alloggio popolare degno di questo nome. La vedo così.

  23. concordo, ma io avevo chiesto un’altra cosa.
    es. la tua affermazione <>, su che dati si basa?

    è questo che vorrei capire. ma proprio perché vorrei capire bene una cultura e un modo di pensare che non conosco a fondo.

    g.

  24. ciao sciltian, scusa se insisto nel chiederti una risposta – non c’è polemica, davvero, solo volontà di comprensione (anche perché sto lavorando a un pezzo sul contestualismo in informazione, al di là della questione rom, e questo mi pare un buon esempio).

  25. ricopio:

    “quello che non ho trovato da nessuna parte finora è il concetto che una “volta che ti sei definito “zingaro zingaro”, cioè non stanziale, significa che ogni tot mesi ti stabilisci altrove, così come vuole la tua tradizione”.

    mi dai qualche riferimento per questa affermazione? perché vorrei avere le idee chiare.”

    grazie.

  26. Riportavo un discorso che mi venne fatto anni fa da un amico zingaro, che sosteneva che originariamente tutti i nomadi fossero, appunto, nomadi. E che solo negli ultimi cento-duecento anni alcuni di loro abbiano smesso di essere nomadi di nome e di fatto, per esserlo solo di nome. Immagino che in internet si troveranno riferimenti scientifici in questo senso, ma non li ho mai cercati.

  27. alfredo

    a me mi urta il fatto che questi zingari non vogliano comportarsi come gente civile…..allestire un campo pittosto che avere una casa, non lavarsi, vivere la giornata allo spasso con dei mestieri ridicoli (giostrai elomosinieri cartomanti)….ma lo vogliono capire o no che per vivere in un paese civile occorre adeguarsi? non possiamo mica accettare che vivano come primitivi nel mondo occidentale !!!! assurdo !! non siamo nella preistoria !!!

  28. Nardino

    in una sola parola :::: FUORI ZINGARI LADRI !!!!! non ce n’è neanche uno di voi ONESTO e LAVORATORE

  29. Nardino, che ti firmi ora Nardino ora Alfredo: scegliti un nick e piantala lì. Nessuna etnia segue uno stesso comportamento. Sarebbe come dire che tutti quelli che vivono a Torino (dove vivi tu) sono falsi e cortesi. Sono scemenze, stereotipi, a volte con l’aggravante della base etnica.

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