PD, l’ultimo spenga la luce

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Prima di tutti se ne andarono i rutelliani, e fui contento, perché rubacchiavano.

Poi se ne andarono i numerari dell’Opus Dei, e fui contento perché mi davano fastidio.

Poi non furono fatti entrare Di Pietro e Beppe Grillo, e tutti nel PD dissero che erano populisti e troppo critici.

Poi se ne andarono i liberali e i repubblicani, e fui contento perché la sapevano troppo lunga.

Poi se ne andarono un po’ di popolari, e fui contento, perché mi stavano antipatici.

Poi minacciò di andarsene Veltroni, e stetti zitto, perché non ero Veltroni.

Un giorno rimase solo D’Alema con Fassino, e non c’era rimasto nessuno nemmeno a fischiarli.

Fortuna che io, con Mussi, Grillini e Fava, non ci sono mai nemmeno entrato, denunciando che si trattava di un progetto sbagliato e destinato a fallire. Hai capito quanto ci avevo visto lungo?

[di Sciltian Gastaldi, liberamente tratta da un celebre inno del pastore Niemoller, attribuito anche a Brecht. Inutile dire che trattasi di parodia e che non ho alcuna prova riguardo al fatto che i rutelliani rubacchiassero]

15 pensieri su “PD, l’ultimo spenga la luce

  1. Se pero` uno la legge come l’originale, il finale dovrebbe significare che noi quattro gatti che ce lo aspettavamo, e ne siamo rimasti fuori, abbiamo fatto un grave errore.

    Chissa` se si poteva salvare qualcosa…

  2. Evito di prenderlo come un insulto in virtu` della faccina, finora nessuno mi aveva dato del rutelliano :-/

    Quello che intendevo dire e` se non abbia piu` ragione (ad esempio) Cristiana Alicata, che sostiene che il fallimento e` dovuto non solo alle “forze avverse” (D’Alema, Opus Dei, Rutelli, eccetera), ma anche al non aver cercato di fare nulla per “raddrizzare” il PD, invece di stare a guardare mentre si autodistruggeva.

    Io francamente non concordo con la sua posizione, che mi sembra a volte esageratamente idealista, ma almeno il dubbio ogni tanto mi viene.

    Probabilmente la risposta la avremo quando sapremo cosa restera` DOPO il PD (o almeno questo PD). Perche` l’effetto della sua distruzione, potrebbe essere veramente Berlusconi a vita. Oppure no, potrebbe essere una rinascita della sinistra. Lo spero, ma in questo momento ho qualche timore.

  3. fulvio

    ahaaha bellissima, effettivamente non c’è un giorno in cui non mi sia pentito di quella scelta dopo il congresso del 2008

  4. Oscaruzzo, massimo rispetto per la scelta di Alicata e amici. Ma seguendo la loro logica, si sarebbe dovuti entrare tutti non già nel PD, bensì nell’UDC. Perché è chiaro che quello è il vero obiettivo di Fassino e D’Alema dai tempi della fondazione del PD. Alcuni possono farlo e l’hanno fatto, penso a Tabacci, che poi però è uscito. Altri non possono farlo, sulla base delle loro idee di partenza.

  5. Bastava un po’ di analisi sulla nascita del PD – i tempi e le modalità – il suo statuto, il suo (sic!) codice etico, per capire che non poteva funzionare. Mi permetto di pensare che coloro che continuano a sostenere che “bisogna stare dentro per cambiare” nella migliore delle ipotesi si illudono, nella peggiore sono in malafede. Nel PD sono sopravvissute le logiche e la cultura politica della prima repubblica, si sono malamente assemblati democristiani e comunisti (e non basta metterci una ex davanti per ritornare vergini!) nell’ultima, in ordine di tempo, piroetta trasformista della politica italiana. Il peccato originario delle Alicata e degli altri “giovani”, è il non aver preteso fin da subito la rottamazione della classe politica che veniva dal passato, e di aver accettato la funzione di presentare superficialmente una faccia nuova e pulita (senza peraltro contare niente di niente), mentre i vecchi politicanti continuavano a gestire il partito a loro immagine.

  6. Oscaruzzo, se vuoi il mio parere: chi è stato acquistato da Berlusconi è D’Alema. Veltroni è solo poco intelligente, o stupido se preferisci, ma lo avevamo già capito da mo’, mica adesso, eh.

  7. Meursault

    Sciltian la sua assenza tra i commentatori del blog (sic) di Scalfarotto è per caso conseguenza di questa sua definitiva, e condivisibile, resa?

  8. Beh no. Io nel PD non ci ho mai creduto. Anzi, fu motivo di divisione politica la sua adesione, anche per via del metodo applicato all’epoca. Non occorreva una laurea in Scienze politiche capire che se cerchi di mescolare acqua e olio in un unico recipiente, per quanto tu possa scuotere, alla fine, col tempo, sempre acqua e olio rimangono, distinti. Adesso molto “olio” è andato con Rutelli o con Casini, ma sembra che quel che rimane sia ancora una pozione imbevibile.

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