Impressionante Vendola, Di Pietro si svegli

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Non ho altre parole per descrivere i risultati del sondaggio di Repubblica sulla popolarità di Vendola e Bersani. Alla fine, nonostante Bersani sia percepito meglio in alcuni settori fondamentali – e in particolare stravinca tra gli elettori indecisi se votare Centrosinistra o no – pare che tutti siano convinti, anche gli elettori di Centro, che Nichi Vendola vincerebbe le primarie contro Bersani e vincerebbe le elezioni contro Berlusconi. Non posso che esserne contento: questo blog ha fatto il suo endorsement per Nichi Vendola e la sua insopportabile ma necessaria retorica oratoria, già da qualche settimana. Oltretutto, leggendo gli ultimi sviluppi di questi giorni, siamo convinti che Massimo D’Alema sia il male assoluto. Ma ne scriveremo in un post, presto.

In genere, il PD ci ha insegnato che quando si trova un leader con forti capacità di attrazione delle folle, si sceglie un cavallo diverso. Accadde già nei DS all’epoca del primo dualismo fra Veltroni, voluto dalla base dei segretari, e D’Alema, voluto dall’assemblea chiamata a votare. Conoscendo in modo piuttosto profondo la mentalità dei dalemiani, non credo che permetteranno la vittoria di Vendola. E quindi, probabilmente, il leader sarà Bersani contro (di nuovo?) Berlusconi. Se questo dovesse accadere, spero almeno che Bersani si legga con attenzione questo sondaggio qui, e faccia per intero una campagna che cerchi di portare al voto gli elettori di Sinistra. Se Bersani facesse una campagna in stile 1970, da comunista e non da piddino, potrebbe infatti smuovere le coscienze che già oggi sono smosse da Vendola, e giocarsi bene le sue carte.

Ultima nota: poiché mi capita proprio raramente di condividere un’analisi di Francesco Costa, sottolineo che stavolta siamo d’accordo su un fatto: il motivo per cui Di Pietro è così fieramente contro Vendola è semplice: Nichi fa breccia alla grandissima nell’elettorato di Italia dei Valori. Anzi, possiamo tranquillamente dire che IDV in questi anni ha succhiato i tre quarti dei suoi voti (e anche moltissimi personaggi di piano nazionale) dall’area della Sinistra non piddina. Di Pietro lo sa meglio di tutti noi messi assieme, ma fa un errore politico non da poco: si mette contro il cavallo vincente, mentre a me pare chiaro che contro questo cavallo non si può vincere. Di Pietro dovrebbe dunque fare una bella manovra di 180° e schierarsi anema e ccore al fianco di Vendola, magari anche proponendogli di fondere SeL con Idv in un soggetto politico nuovo. I voti si sommerebbero poiché sono omogenei al massimo, e Vendola potrebbe essere il segretario di un cartello del 12% minimo, e Di Pietro magari presidente dello stesso cartello.

Speriamo che De Magistris abbia capacità di persuasione su Tonino, a questo riguardo. Altrimenti, finirà che IDV avrà una giusta scissione in favore di Vendola.

83 pensieri su “Impressionante Vendola, Di Pietro si svegli

  1. Io spero non ci si arrivi proprio a Bersani candidato per il Centrosinistra. Il leader è un altro, forse non te ne sei accorto. E l’idea di Bersani con una campagna dura sarebbe di mero buon senso, nel caso fosse lui il candidato. Se hai qualche milione di elettori di Sinistra deluso dalla scelta di Bersani e dall’aver scartato Vendola, come pensi di portarli dall’astensione al voto, alleandoti con l’UDC?

    Magari le cagate le dici tu?

  2. Non ti seguo Sciltian. Si fanno le primarie. Vince (poniamo) Bersani. Vuoi dirmi che i sostenitori di Vendola non voteranno Bersani? E’ questa l’idea di coalizione e di lealtà interna? Siamo fritti…

    BTW per me Bersani non farà le primarie contro Vendola.

  3. Filippo, benvenuto nel mondo della realtà. Si fanno le primarie? Secondo me le vince Vendola.

    Ma se le vince Bersani, sarà la ripetizione della solita solfa: candidare quello più moderato che poi cerchi di allearsi con i più moderati di lui. La storia elettorale italiana ha insegnato che il PD ha perso milioni e milioni di voti verso l’astensione e verso sinistra. Si ripeterebbe la solita storia. Bersani non farebbe affatto il pieno a Sinistra. Vendola sì.

    Che poi questo non sia bello, potremmo perfino essere d’accordo. Ma si basa sulla convizione di alcuni MILIONI di elettori che un governo Fini-Berlusconi oppure un governo Bersani-Casini sarebbe poco distinguibili. La gente vuole proposte politiche chiare, comprensibili, non compromissorie.

  4. Sciltian, vedo che non sai nemmeno leggere i sondaggi. Tra gli indecisi, tra Bersani e Vendola, vince Bersani. Per il tuo ragionamento dovremmo candidare lui.
    Non confondiamo la realtà con i propri desideri…

  5. jecko

    Indecisi e astenuti non sono le stesse persone. Il punto (e Vendola lo ha già dimostrato vincendo in Puglia) è che porta molti più voti far rientrare i delusi (i milioni di voti di cui parla Sciltian) che convincere gli indecisi rutelliani/casiniani/finiani (questi ultimi con un bel punto interrogativo). Mi sembra normale che Bersani vinca tra gli indecisi, ma Vendola entusiasma i delusi, e tra questi due gruppi il più numeroso è il secondo, anche perché portare a casa moltissimi indecisi è impossibile (per la natura stessa dell’indeciso) mentre con i delusi è possibile

  6. siever

    Io faccio un esempio pratico, penso spesso da studente, ma il PD avrebbe fatto la riforma dell’università in discussione in questi gionrni al Senato? La risposta credo sia sì (anche perchè buona di esso parte è d’accordo con questa riforma). Allora perchè dovrei votarlo? Perchè dovrei votarlo in un’alleanza con l’UDC? Potrei invece votare un opzione Vendola sperando appunto che traini più a sinistra la politica italiana, sottolineo sperando. Perchè il punto è avere una visione del Paese contrapposta alle destre e poi magari realizzarla (sempre sperando) e questa il PD non ce l’ha (nel senso che la sua è assai simile alle destre).

    Questo se vogliamo parlare di politica, se vogliamo parlare di antiberlusconismo (cioè della cosa che porta un sacco di voti al PD, tanto quelli a sinistra ci votano lo stesso) allora si può candidare chiunque, anche napo orso capo. Ma il mio voto non l’avranno, mi ha già fregato Veltroni una volta penso possa bastare.

  7. Siever, il PD sta pensando (=raccogliendo le idee anche dagli elettori e dagli iscritti) alle famose 10 parole, ed ha cominciato dall’università.
    Dai il tuo contributo positivo invece di stare sempre a lamentarti, diventa protagonista. Il PD è lì da prendere, è anche tuo. Impegnati.

  8. Sì, Silver, sono d’accordo con te. Lasciamo in pace quelli del PD a decidere le loro fondamentali 10 parole d’ordine. In fondo hanno avuto solo 2 anni dalla fondazione del partito e altri 60 dalla fondazione dei due partiti maggiori che lo hanno costituito. Non possiamo pretendere che ora sappiano già cosa dire, che abbiano già addirittura 10 parole d’ordine da proporre a noi elettori.

    Nel frattempo, governino gli altri, che le parole e il programma lo hanno decise da un po’.

  9. Siever, fai tu. O ti prendi un precotto (ottimo, per carità) di Vendola o del primo che passa e che piace a Sciltian 😉 o puoi contribuire in modo attivo a formare la politica che ti piace. Siamo uomini o caporali?

  10. jecko

    Il PD è precotto quanto e più di Vendola. Sono 2 offerte politiche concorrenti e diverse. Una è per la difesa del lavoro (soprattutto precario), per i pieni diritti civili, ecologista, per il potenziamento del sistema pubblico e laico di ricerca e istruzione, per la difesa dei beni comuni. L’altra è non sa/non risponde (nel migliore dei casi, sull’università per esempio è pro-privatizzazione de facto, sulla gestione pubblica dell’acqua meglio tacere). Entrambe hanno dei modi per discutere capire e far proprie le esigenze degli elettori (le fabbriche da un lato, le 10 parole e gli ordini di Montezemolo Marchionne e Ruini dall’altra). Ognuno sceglie quella più congeniale e prova ad influenzarla di conseguenza. Le primarie stabiliranno quali di queste 2 offerte viene giudicata più appetibile dagli elettori di csx, ma almeno Filippo togliamo dal tavolo l’idea (che non hai esplicitato ma è sottintesa) che ormai l’unico luogo dove si può far politica è il pd!

  11. len/y

    Filippo,
    ‘Contribuire in modo attivo a formare la politica che ti piace’.
    Ma quando? Ma dove?
    Forse volevi dire: ‘farsi sfruttare in modo attivo, credendo in una politica di sinistra e poi esserne delusi’.
    ‘Precotto (ottimo per carità)’: mi sembra un poco ingeneroso per uno come Vendola, che sta inventando qualcosa di nuovo, e che al momento è l’unico leader di sinistra ‘autentico’ (quindi anche difettoso); e non aggiungo altro.
    Non vi servono 10 parole. Sarebbero troppe per quello che in questi anni avete trasmesso alla gente: ambiguità politica e ipocrisia… Forse sono troppe anche due.
    Infine, ma quando mai il PD pensa? Non esageriamo.
    Cominciate a mandare D’Alema a casa. E poi ne riparliamo del ‘pensare’ di un partito.
    Saluti al padrone di casa, il cui post condivido in pieno.
    Len/y

  12. diofà

    SeL + IdV sarebbe un mostro abominevole, costretto all’immobilità. I mischioni passati dovrebbero aver insegnato a sufficienza.

  13. Mattia

    Se i voti di Di Pietro vanno a Vendola non posso che esserne contento, da persona di sinistra quale sono. Se però l’azione politica di Vendola sarà meno efficace di quella di Di Pietro, potrei esserne dispiaciuto.

    La fusione non avverrà mai, DP è uomo di destra (quella destra che in Italia non esiste).

  14. Dissento. Di Pietro era missino, ed questo è fuorviante per chi lo commenta come politico.
    Ma ora ha occupato lo spazio che fu di RIfondazione (sia in termini politici che provocatori) e non a caso sgomita contro Vendola che potrebbe rifregargli la posizione.
    Rispetto a Bertinotti Di Pietro ha un pregio: è leale e realista.

  15. vegetarian

    @filippo filippini: poiché io siever lo conosco nella vita reale non hai nemmeno idea di quanto sia offensiva la tua insinuazione sul fatto che sarebbe una persona che non fa nulla e si lamenta solo.
    Lavoriamo un sacco per difendere l’università, anche in queste giornate di luglio in cui non c’è più manco uno studente, purtroppo poi in parlamento il PD ti rema contro.
    E allora se ci credi tanto al PD impegnati un po’ di più tu, perché finora non hai fatto un buon lavoro.

  16. Faccio solo notare che nell’ultimo posto in termini cronologici dove in Italia si è votata una legge locale per stabilire la possibilità di un registro per le unioni civili, ossia a PESARO, è successo ciò:

    – PROPONE la legge il Movimento 5 stelle

    – il PD con l’UDC e le Destre votano contro

    – il M5S vota a favore (l’altro voto a favore non so di chi sia)

    http://www.river-blog.com/2010/07/27/vergogna-pd-a-pesaro-con-lega-e-pdl-contro-registro-unioni-civili/

  17. Diofà, attento però: bisogna aggiornarsi spesso nella politica italiana. IDV del 2010 non è IDV del 1999. E’ un altro partito, con rappresentanti soprattutto di Sinistra, con parole d’ordine diverse. L’elettorato dell’IDV di oggi ha votato per i suoi 3/4 in passato un partito alla Sinistra del PD. Non è che siamo impazziti, abbiamo letto i programmi e i nomi dei candidati. Io, per dire, ho continuato a votare per i vari Vattimo, Tranfaglia, Grillini, Pardi eccetera, solo che il simbolo che li presentava era diverso. Per questo IDV + SeL non sarebbe un mischione. Basterebbe che SeL facesse un passo avanti in favore del concetto “la legge è uguale per tutti” e IDV un passo indietro nel campo “rispetto delle istituzioni in ogni caso”. L’esempio dirimente è il g8 di Genova. IDV ha nel frattempo riconosciuto di aver commesso un errore politico votando contro la commissione d’inchiesta sui fatti del G8. SeL dal canto suo in politica estera si è dissociata dal castrismo cubano e ha ammesso che l’intervento militare sotto bandiera dell’ONU è l’unico ammissibile. Come vedi i margini per trovare un terreno non mancherebbero.

  18. Non capisco perché i temi del rispetto gay debbano essere per forza di sinistra, anzi, più a sinistra del PD. Poi ognuno ha le sue preferenze personali, per carità.
    Vegetarian: era una esortazione. Propositiva, generosa (vieni a prenderti il partito). Di più non so che fare.

  19. Filippo, storicamente è stato così. I diritti civili per i gay nascono a sinistra. Certo è auspicabile che diventino tema di tutti, ma al momento in Italia è tema solo di IDV e del Partito Radicale, fra le realtà che non provengono dalla Sinistra classica. Oddio, forse anche l’ultimo PLI è in favore, ma non lo vota nessuno e non conta.

  20. giovanni

    Di Pietro si sveglierà quando ci sarà un sondaggio a 3 con lui, Vendola e Bersani e lui sarà dietro Vendola. Ma che in un sondaggio con due sole scelte i suoi elettori si schierino per principio con chi non fa parte del PD non mi pare qualcosa di cui ci si debba preoccupare…
    consiglierei di volare basso, altro che consigli a uno che ha un partito da 8% di sciogliersi (mettendosi a disposizione di Vendola, addirittura) con un presunto leader il cui partitucolo sta dietro addirittura a quello di un signore dal carisma inesistente come Ferrero…
    se si vuole vincere, bisogna fare i conti con la realtà, non proiettare i propri desideri. Per inciso, in nessuna parte del sondaggio si dice che la maggioranza degli elettori pensa che Vendola batterebbe Berlusconi. L’ultima domanda non è “secondo lei chi vince tra Vendola e Berlusconi?”, ma “chi ha più probabilità di vincere contro Berlusconi tra Vendola e Bersani?”. E’ MOLTO diverso. Se dico che il Cesena ha più possibilità di battere l’Inter rispetto al Canicattì non vuol dire che sono convinto che il Cesena batterà l’Inter, ma solo che per me il Cesena ha una possibilità su mille di vincere e il Canicattì una su un milione. Ma se mi chiedessi “cosa metti in schedina per Cesena-Inter”, rispondrei “due fisso”. E non sono interista.

  21. Giovanni, sul modo di porre la domanda dici bene. Ma sbagli di grosso sul sottovalutare Vendola. Che sia il principale leader della Sinistra d’oggi non è che ce lo diciamo clandestinamente su questo blog. Lo ha capito il Paese, a spese dei dalemiani in particolare in Puglia.

    Di Pietro, che ho votato diverse volte, non ha il profilo giusto per fare il premier, purtroppo. Può cercare di battersi contro Vendola per sostenere Bersani, oppure può allearsi con Vendola. Secondo me dovrebbe allearsi con Vendola, perché condivide una visione radicale della politica, come non fa Bersani.

  22. volpi

    scommetto 10 euro che non ci saranno elezioni anticipate. volevo chiedere a sciltian che cosa lo ha convinto a cambiare posizione(giustamente a mio parere) nel lasso di tempo da aprile ad oggi. avevi detto che aveva un futuro da buon amministratore in puglia.

  23. Beh temevo si potesse bruciare. Oddio può farlo ancora, ma forse vale la pena tentare. Con tutto che se non si cambia la legge elettorale e non si levano le tv a Berlusconi (o almeno la Rai) sarà ben difficile vincere con chiunque.

  24. Non concordo. Berlusconi, quando cadrà, sarà molto debole (Sauron per i cultori). Bisognerà fare il più in fretta possibile ed in 3 mesi (che sono già tanti) andare a votare. Al biscione va schiacciata la testa quando è a terra.
    Niente masturbazioni su governi di coalizione, legge elettorale e via.
    Primarie, Vendola ha già detto che ci sta, si candidi anche un altro (che secondo me sarà Montezemolo) e poi, dopo le primarie, lealtà ed un ticket Montezemolo-Vendola o Vendola-Montezemolo, con un vice forte e leale ed un elettorato motivato e leale.
    Ce la si può fare, ce la si deve fare.

  25. siever

    Torno a quest’ora tarda 🙂

    Allora, io conosco molti ragazzi del pd o vicini al pd, alcuni sono già burocrati di partito che pensano non alla politica ma al loro futuro personale. Altri sono ottime persone, alla civati, stanno dentro perchè quello è il Grande partito e se si vuole fare qualcosa in Italia non si può che passare di lì. Io credo e vedo che tra le due fazioni quella peggiore sarà il futuro di questo partito. Tu mi dici, no non mollare entra dentro e lotta insieme alla parte migliore per fare Politica. Io ti rispondo, no, non ci credo, se mai mi iscriverò ad un partito lo farò se potrò andare da una persona e dirgli, vota per NOI (non me, noi!) che vogliamo questo, questo e quest’altro e lo vogliamo ottenere così. E col PD dovrei dire, vota per me nonostante il PD perchè io penso questo e quest’altro e cercherò di ottenerlo anche se il mio partito non è proprio d’accordo (direi proprio così perchè non riesco a mentire alle persone). No io per fare Politica ho bisogno di passione e di sentire che sono sulla strada giusta, non potrei farla altrimenti.

    Quindi me ne starò nel mondo dell’associazionismo e della rappresentanza studentesca, farò propaganda ben volentieri spendendomi molto per le persone che stimo e per le candidature che mi piacciono. Per il resto attendo che appaia in Italia un partito di sinistra autorevole, perchè il PD per me è un partito la cui linea è neoliberismo omeopatico contrapposto al liberismo corpotativista del pdl.

  26. Ma infatti, Siever. Per non dire che se io fossi un elettore senza alcuna inclinazione politica particolare, a un ticket Vendola-Montezemolo (ossia tutto e il contrario di tutto) preferirei di certo una qualunque alternativa un po’ meno stridente, un po’ più omogenea.

    Il ticket può essere Vendola-Bersani, o al limite Vendola-Enrico Letta, e già così sarebbe tanto variegato. Per non contare che se non si tiene dentro anche il M5S, loro avranno un proprio candidato di 30 anni, che si prenderà il suo 4-5% a livello nazionale e ti saluto Centrosinistra.

  27. siever

    Si si concordo, sarebbe credibile un ticket Vendola-Montezemolo? Io credo sarebbe la fine di Vendola e di sicuro non porterebbe tanti voti dei delusi. Ma a parte le dinamiche elettorali, quale sarebbe la politica di un governo di questo tipo?
    Una volta ero favorevolissimo al grande centro sinistra in funzione antiberlusconiana, oggi non ne sono più tanto convinto, per me sarebbe meglio che il PD se ne andasse con UDC e finiani a rifondare la DC e a sinistra un lungo e duro lavoro per spostare lentamene l’asse del paese a sinistra. Bada bene che non è un compiacersi di essere minoranza e opposizione, ma l’aver capito che è inutile governare se tanto alla fine si fa quello che vogliono la chiesa e confindustria (anche se in maniera diluita).

    P.S.
    Pensa un po’ che sono diventato favorevole al proporzionale! Incredibile come si cambia dopo la cura Veltroni.

  28. Il M5S ha scelto di non mischiarsi. Dovremo vincere facendo a meno di loro.
    La mia idea è che Montezemolo scenderà in campo e sarà un fattore decisivo. Vedo che vi fa venire l’orticaria solo sentirlo nominare. E va beh, vorrà dire che vincerà ancora Berlusconi. Sapremo a chi dare la colpa, a quelli con l’epidermide così sensibile. Si vede che un po’ vi piace…

  29. E noi daremo la colpa a chi propone il leader di Confindustria come capo del centrosinistra. Siete dei perdenti cronici, caro Filippini, perché siete gli unici al mondo che propongono il leader di Confindustria come capo politico. Piuttosto che governare con gentaglia come voi, meglio far governare altri e noi restare all’opposizione per i prossimi 20 anni. Intanto oggi si sfalda il PDL, prossimo obiettivo il PD.

  30. Ma che vor dì “sceglietevelo grosso”? Mo’ il PD è un partito piccolo? Ho capito che alle prossime elezioni cala ancora, ma insomma, per oggi siete sul 26%, no? Mi pare sufficientemente grosso. Poi vabbè, su categorie politiche come “sfigati” che si deve aggiungere? Compatimento.

  31. liuk

    il problema è che il pd (ds, pds…), come emerge dai commenti al post e dalla storia recente (diciamo degli ultimi 15 anni), soprattutto nel governo delle città (il caso Torino è eclatante, pur con i suoi grandi pregi), è sempre di più un partito più vicino agli imprenditori, a volte illuminati, a volte il peggio del peggio (vedi rutelli veltroni con i costruttori romani e il sacco di roma del nuovo prg; vedi gli scandali fiorentini), che ai lavoratori o ai cittadini.

  32. 1) Bersani può fare la campagna che vuole, chi ha deciso di non votare il Piddì – anche obtorto collo, tipo me – non lo voterà certo sulla base di una comunicazione impostata in un modo un po’ meno idiota (ammesso che riescano a farlo, il che è improbabile). Anche perché uno può fare la comunicazione che vuole, ma se in un partito restano comunque gli omofobi, i razzisti, i bettini, i penati, gli chini e i cuperli, votarlo è un’indegnità

    2) se il ragazzotto spocchioso Costa dice una cosa meno idiota del solito, non è che sono sono le persone normali a essere d’accordo con lui. E’ lui che dice un’idiozia in meno, quindi è meno in disaccordo del solito col buon senso. Comunque – in quanto caccola del dalemismo più becero, oltreché imbecille – va ignorato, altrimenti bisogan anche citare Bondi e Cicchitto nelle rarissime occasioni in cui dicono una cosa meno idiota del solito.

    3) Tonino – uomo dal gran fiuto politico – ha chiarissimi i confini del problema. Sta semplicemente facendo pretattica, ma starà con Vendola, appunto perché ha buon senso.

  33. PS: una domanda per Siever. In nome di che cosa puoi affermare che Pippo Civati è uno che non “pensa al suo futuro”? E’ esattamente quello che fa, visto che all’università non pare avere grandi possibilità, ha scoperto un bel filone come politico. E’ pure bellino e piacevole, paraculo quanto basta, può fare bene.

  34. Biraghi, scrivi in un blog vergognoso tra l’altro a commenti inibiti (una contraddizione in termini), l’equivalente dello Speakers’ Corner.
    Non so se e quando ti hanno cacciato dal PD, in ogni caso troppo tardi.

  35. siever

    @Biraghi Scusa probabilmente mi sono espresso male, non intendevo che Civati sia una persona disinteressata alla carriera, infatti è al secondo mandato in regione (e non credo sia facile se si vive in lombardia). Intendevo che ci sono molti ragazzi iscritti al pd che sono in gamba e bravi ma e che infatti difficilmente faranno carriera al di là dell’ambito comunale. Mentre altri che sono già lì a leccare i tipi giusti me li vedo già in ruoli un po’ più di prestigio.

    P.S.
    Detto questo non credo che l’ambizione personale sia sempre una cosa negativa se non è troppo invasiva rispetto agli obiettivi politici. Ma probabilmente ne sai più di me sul Civati (io non sono lombardo) hai qualche fatto interessante da raccontarmi su di lui?

  36. siever

    No hai ragione chi lecca è eccessivo e non da veramente l’idea di quello che volevo esprime, chi si fa cooptare, chi si inserisce nelle correnti “giuste” e si schiaccia su quelle posizioni forse lo esprime meglio. Ripeto non mi interessa entrare nel PD perchè non ne condivido i fini politici che porta avanti. Va bene il voto utile, ma l’iscrizione utile mi pare eccessiva. Per conto mio mi do da fare ogni giorno ottenendo molto di più che se fossi iscritto al PD o a qualsiasi altro partito.

  37. ale

    Ogni volta che mi dico “quasi quasi lo voto, questo PD, nonostante i TeoCon (che non sono stati cacciati come sarebbe stato DOVEROSO, ma se ne sono andati da soli, lasciando a tutti l’impressione che alla dirigenza non gliene strafreghi una mazza dei valori non cattolici e dei diritti civili ma che si preoccupi solo di tenersi buoni i cattolici), nonostante D’Alema (che in qualunque altro paese sarebbe stato obbligato a farsi da parte da anni per diecimila ragioni), nonostante il ma-anchismo veltroniano, nonostante l’imbarazzante assenza di una linea chiara e decisa (o, se la linea c’è, di una comunicazione efficace – cosa altrettanto grave per un partito che punta a vincere le elezioni), nonostante episodi come l’appoggio a una legge elettorale scellerata, nonostante il “facci sognare”, nonostante l’affannoso leccaculismo nei confronti della Chiesa più retriva degli ultimi cento anni ecc.”. Poi però regolarmente mi imbatto in questo o in altri siti nel classico esemplare del militante piddino saccente che invece di fare il mea culpa per tutte le cose su enumerate (e altre ancora) accusa chi, pur con tutta la buona volontà di questo mondo, non se la sente proprio di votare questo PD e questi dirigenti. La colpa è sempre degli altri, di quelli che si attaccano ai diritti civili (mi pare di vederli D’Alema e i dalemini alla Costa che sbuffano: “eccheppalle, ma che vogliono ‘sti froci, vogliono farci perdere i voti dei cattolici?”), ai valori della legalità e della giustizia sociale, della laicità dello stato ecc. E ci hanno pure la faccia tosta di dirti “venite a prendervi il partito”: come se i casi Serracchiani (promoveatur ut amoveatur), Scalfarotto (cooptato e zittito), Maddia (candidata al primo posto nel collegio di Roma nonostante le idee da beghina dell’Azione Cattolica degli anni Cinquanta, compensate però da importanti relazioni personali con Napolitano e Veltroni) ecc. ecc. non insegnassero niente a chi sta fuori. Ma chi volete prendere per il culo? Insomma, leggo i commenti dei fari Filippini, marco2 ecc. e mi passa la voglia di votare questo PD e quasi quasi mi viene un moto di simpatia per Grillo che lo chiama PDmenoL.

  38. Ale, ti do piena ragione. Resta da scoprire se i vari Filippini sono piddini a servizio effettivo (e allora povero PD) oppure delle astute quinte colonne del PDL, pagate per andar in giro a effondere la “simpatia” di cui sanno nei confronti del PD… certo è che dopo aver letto un po’ di commenti di ‘sto tizio ti vien voglia di votare tutto tranne che il PD, eh?

  39. Hans

    Stavo elaborando un commento piuttosto polemico verso Filippo e assai mal scritto.

    Dopo aver letto quello di Ale, mi associo pienamente al suo.

    I valori, le scelte, la strategia e la tattica del PD, da quando è nato a oggi, mi fanno paura.

    Molto banalmente, perché dovrei impegnarmi in un partito – da gregario o da scalatore, non importa – di cui non condivido quasi nulla, se non proprio nulla?

    P.S. Non sono uno di quelli che critica senza far nulla, ho fatto attività politica (non il politicante; attività politica: impegno nella polis per la polis, non per me stesso) per dieci anni, e in quello che prima era il PDS, poi DS, oggi PD, ho visto solo mediocrità, ottusità, incapacità di studiare per capire, viltà civile, miserabile carrierismo.

  40. Hans, beh io non l’ho mai scritto credo, ma anche io ho un passato da militante politico. Sono cresciuto a banchetti radicali (il primo, avevo 13 anni, Antiproibizionisti sulla droga, per Pannella sindaco di Roma, nel 1987), poi in Alleanza Democratica (tessera numero 2), quindi nel PDS: fondatore e poi presidente dei Giovani Progressisti della II circoscrizione di Roma (1993-94). Sono uscito dal PDS-DS nel 1995, ho fatto un po’ di politica nei Verdi e poi sono stato semplice militante nella FGS. Può sembrare un percorso variegato, in realtà sono sempre rimasto delle stesse idee, ma ho visto i partiti sorpassarmi a destra. Calcola che nel PDS ero nella corrente migliorista, in capo a due anni erano tutti alla mia destra. Oggi mi limito a votare alle elezioni quando mi trovo in Italia, dal momento che il sistema mi ha portato a vivere all’estero e mi pare il minimo ricambiare con l’astensione. Il PD l’ho criticato ferocemente per alcuni anni, fino all’uscita di Binetti e Rutelli. Adesso continuo a criticarlo per la sua inettitudine, e perché è ben chiaro che D’Alema è il male assoluto.

  41. A proposito, siete liberi di giudicarmi come volete. Invito però a leggere quello che ho scritto io, non quello che mi attribuiscono gli altri, vedi questo thread.
    Ed ora espelletemi… 😉

  42. ale

    Caro Filippini
    un partito in cui qualcuno può dire tranquillamente che i gay sono persone malate è un partito fascista lui stesso, perché evidentemente ritiene accettabile una posizione del genere.
    Un partito deve avere dei valori con i quali i suoi membri devono riconoscersi, altrimenti non è un partito, ma una bocciofila. Se qualcuno calpesta quei valori il partito ha tutte le ragioni per cacciarlo. Il problema tuo e del PD è non aver capito questa cosa elementare. E non fare la vittima, per favore, perché proprio non mi sembra il caso…

  43. Elogio della Tolleranza, Voltaire. Le basi. Non sono d’accordo con quello che dici, darei la vita perchè tu possa dirlo.
    Non prendetevela quando la gente (orridamente sbagliando) prende i forconi, spero solo metaforici, contro di voi, se fate lo stesso.

  44. ale

    allora non ci siamo capiti, eppure mi sembra semplice: la binetti è libera di esprimere le sue idee. Ma se lo fa da membro di un partito che – a parole – ha valori opposti, il partito ha tutto il diritto di dirle: per favore vattene e continua a dire quello che vuoi ma da persona privata, non da membro del nostro partito. Altrimenti non esiste più un partito ma un coacervo di individui ciascuno con le sue idee, anche opposte tra loro. E io dovrei votarlo? E per cosa?

  45. ale

    e se domani un dirigente del PD dicesse che i negri sono inferiori o gli ebrei si sono meritato l’olocausto, secondo te potrebbe farlo liberamente e guai a prendersela?

  46. Commetterebbe un reato, mi pare. Vorrei una dichiarazione di un esponente del PD che dice inequivocabilmente che i gay sono malati. Secondo me è fuori statuto.
    Attenzione ai tranelli mediatici però, o alle montature.
    Trovatemi uno del PD che dice che “i gay sono persone malate” e lo sottoscriva.

  47. ale

    Ah, e naturalmente c’è stato, più recentemente, il sindaco di quel paese del trevigiano che ha detto che bisognerebbe “individuarli tutti” perché malati ecc.

  48. Filippo, ma non è vero, ti sbagli. I partiti politici sono associazioni di uomini e donne che condividono un’impostazione generale e poi si possono dividere su aspetti minori, di poca importanza. Esempio: in uno stesso partito possono esserci persone che credono che tutti gli uomini e le donne hanno diritto agli stessi diritti civili. Poi ci si può dividere sull’idea che chi è nato all’estero abbia diritto alla cittadinanza dopo 5 anni oppure dopo 3 o dopo 10, ma il concetto di base deve essere il medesimo per tutti. Altro esempio: ci si può dividere sull’idea che il matrimonio sia un contratto dello Stato oppure un sacramento religioso, ma tutti dovrebbero essere in favore del garantire stessi diritti civili a tutti. Nel PD questo non accade e il risultato è che il partito non ha una posizione. Espellere chi non condivide la tua stessa impostazione generale è un’azione del tutto normale, per un partito politico.

  49. Scusate ma la Binetti ha fatto di peggio: ha votato contro la Fiducia al suo governo pur di non scendere a compromesso con la sua coscienza. Poi scusate ancora: ma qui parliamo sempre di una donna (per me malata) e fuoriuscita (purtroppo non espulsa) dal partito. Quando invece c’è il presidente del PD, Rosy Bindi, che ha detto pochi mesi fa che preferisce che un bambino rimanga a morire di fame in Africa piuttosto di essere adottato da due padri in Italia. Una dichiarazione di una violenza e di un razzismo senza eguali in Europa. Offensiva sia verso le culture africane, che non muoiono tutte di fame è solo uno stereotipo, che naturalmente verso le coppie dello stesso sesso.

  50. Ho seguito la storia di Spresiano. Qualche dubbi che “quei” gay (esibizionisti e lesivi dell’ordine pubblico) meritino un TSO ce l’ho anche io. Non in quanto gay ma in quanto esibizionisti.
    Non mi sembra dirimente. Non è quello che ho chiesto. Voglio uno del PD che dica che l’omosessualità è malattia. Detto questo, per la mia concezione del partito, non è che lo butto fuori, gli tolgo ogni legittimazione sull’argomento, lo invito a non esporsi più sul tema e solo dopo reiterate cazzate lo butto fuori.
    Sulla Binetti. Sono agli antipodi con lei. In ogni caso l’avrei voluta comunque nel PD e sono contento che se ne sia andata lei e non cacciata, non è il PDL questo.
    Trovo una rissosità di fondo da parte vostra sui diritti negati (e posso capirlo), ma non è proficua.
    Ripeto: io sono anche per l’adozione (mi interrogo su questo, perché in questo caso il diritto è del bambino e non della coppia gay: però, per adesso, mi rispondo di sì) ma metterla sul patetico e sul bambino che muore di fame in Africa è impolitico ed avvilente, come a dire: massì dai, questo morirebbe di fame, diamolo a quei due froci. Meglio che la morte… ciò è avvilente.
    Ad esempio trovo, e so che susciterò un vespaio, che non esista il “diritto” di un gay a donare sangue. Nel momento in cui argomenti sensati (e non basati su pregiudizio) individuano negli omosessuali maschi un gruppo specificatamente più rischioso di altri, è bene escluderli dalla donazione. Non è qualcosa, chiaro, di ontologicamente legato alla loro “condizione” di omosessuali, piuttosto alle loro (legittimissime del resto) pratiche sessuali abituali.
    COme del resto non esiste il diritto per un tossicodipendente di donare sangue.

  51. Filippini, lei dice cose stupide, inutili e banali. Gli omosessuali e gli eterosessuali fanno sesso. Spesso non protetto. Tuttavia chi vuole donare sangue prima di donarlo fa degli esami in loco per assicurarsi di non avere qualunque malattia trasmissibile col sangue, dalle epatiti in su e giù. Scrivere quel che ha scritto lei è sinonimo di profonda ignoranza nel migliore dei casi, oppure di omofobia.

  52. ale

    ribadisco che gente come filippini sono il migliore argomento esistente per NON votare il PD: tanto la differenza dal PDL o dall’UDC è risibile.

  53. Caro Sciltian, le devo fare un disegno del corpo umano e spiegare cosa è un rapporto anale? Gli esami, anche di controllo, sbagliano, e costano. Lo va lei a spiegare agli ammalati (in Italia abbiamo già avuto questa tragedia) dopo trasfusione che è per compiacere la lobby gay che devono morire?
    Non esiste (mediamente) scarsità di donazioni in Italia, tanto vale prendere il sangue da gruppi più “sicuri”. Omofobo e ignorante se lo tiene per sé, visto che non sa far passare un post senza dare dei titoli a qualcuno.
    E perché non difende a spada tratta i drogati che vogliano donare sangue? Perché ci sono anchre drogati eterosessuali?

  54. Filippini, uno che parla come lei è tutte le cose che io ho detto. Non ritiro nulla. Se vuole commentare qui dentro sia pronto a essere chiamato per ciò che la gente che la legge pensa di lei. Se non le piace, la porta è quella, arrivederci e tante cose.

  55. Omofobo chi parla e si confronta seriamente su questi temi? Ridicolo. Ma ve li scrivono, i copioni? Adesso arriverà qualcuno a scrivere che sono un gay latente…

    @ Ale: voi, nel vostro piccolo (molto piccolo) che cosa siete?

  56. Ho letto (riportate) le dichiarazioni della Binetti sui gay. Sono omofobe ed avrebbero dovuto portare alla sua espulsione dal partito, previo colloquio di “sterilizzazione” sull’argomento che lei ovviamente non avrebbe accettato. Siamo un partito giovane, probabilmente non ci sono le “pratiche” per queste cose, bisognerà attuarle.
    Ha ragione la Binetti invece a non votare la legge sull’omofobia se ciò non le consente di avere sue legittime (ancorché sbagliate) posizioni sull’argomento.
    Ribadisco che la legge sull’omofobia, da qualunque parte la si guardi (impedire di manifestare posizioni anche errate quando non diffamatorie; costituire una aggravante per crimini etc) è secondo me un grave errore.

  57. valerio

    Strano.
    Ho letto la discussione e la mia opinione è che Filippo e le sue posizioni realiste è uno dei pochi motivi validi per votare il PD…

    Sulla donazione del sangue per i gay e “fascismo”, “omofobia” ed amenità del genere, guardare questa lista:
    http://en.wikipedia.org/wiki/MSM_blood_donor_controversy#Current_restrictions

    Donare il sangue non lo mi fa per sistemare la coscienza del donatore, ma per salvare la vita del ricevente. E questo è il vero significato di donare.

  58. Valerio, non abbiamo bisogno di link di wikipedia, scusa. Donare il sangue è un’azione volontaria che si fa per salvare la vita di chi ne ha bisogno. Ogni estate c’è una campagna dell’AVIS che sprona la gente a donarlo, per cui immagino che le riserve di sangue italiano non siano messe poi così bene come diceva Filippo. Esistono dei comportamenti a rischio che possono e devono escludere le persone dalle liste dei donatori. Non esistono degli orientamenti sessuali a rischio. Un omosessuale che abbia pochi rapporti protetti, o addirittura che non abbia proprio rapporti è più sicuro di un eterosessuale che abbia frequenti rapporti mercenari non protetti. Siamo nel campo del mero e pallido buon senso. Per chi lo possiede, naturalmente. Per gli altri, vai coi link di wikipedia!

  59. valerio

    Siamo nel XXI secolo ed ancora uno non sa usare wikipedia e soprattutto i LINK che mette a disposizione.
    seguendo i link scoprirai che in Canada, dal punto di vista della valutazione del rischio sanitario vengono valutati ragionevoli almeno dieci anni di quarantena per gli omosessuali maschi sessualmente attivi, anche se attualmente sono esclusi a vita, come in Slovenia e come in Inghilterra e Galles dove il motto è: “crediamo che anche una singola di HIV, sia una trasmissione di troppo”.
    Inoltre potrai scoprire che tutti gli europei con meno di trent’anni non possono donare il sangue negli Stati Uniti, o che in Olanda, al momento, chi arriva dall’Emilia Romagna non può donare il sangue.

  60. Valerio, forse non mi sono spiegato: io non ho proprio bisogno di andare a cliccare sul link di wikipedia per farmi un’opinione su questo tema. L’ho studiato a sufficienza di mio prima di oggi, e non su Wikipedia, ma guardando agli impianti legislativi dei vari paesi.

    Visto che tiri in ballo il mio Canada, ti parlo di questo. Il mondo è tutt’oggi spaventato dall’AIDS, pensa che qui in Canada ti fanno l’esame solo dell’hiv per decidere se darti o no la permanent residency. E questo a dispetto del fatto che ormai chi è sieropositivo ha su di sè una condizione cronica e non più letale, che durerà finché non si scoprirà un vaccino curativo. E molti vedono il 2016 come anno probabile, stando allo stadio degli studi di oggi. La legge canadese prevede quella barriera perché ritiene che se uno straniero si trasferisce in Canada, dove c’è la sanità pubblica, poi costerebbe troppo alle casse dello Stato. Lo Stato canadese non tiene in conto, che uno paga anche le tasse, che produce, che lavora. Perché chi oggi è sieropositivo e ha accesso ai farmaci è perfettamente “abile e arruolabile”, non è mica allettato o bisognoso di cure ospedaliere costanti. Come mai c’è questa discrasia? Ma ovvio: la legge fu approvata negli anni Ottanta, quando di Hiv si moriva nel giro di due anni. Oggi la sindrome si è rivoluzionata grazie alla ricerca, ma le leggi sono rimaste vecchie. E tu pensa che il Canada è uno dei paesi che più aggiorna le sue leggi, infatti già nel 2006 ha tolto il divieto di entrata sul suo suolo ai visitatori sieropositivi, una legge tolta negli USA solo lo scorso gennaio 2010!!!

    Tu stesso mi citi il motto del Galles e dell’Inghilterra, che curiosamente parla di “una singola trasmissione di Hiv” come se fosse la minaccia più terribile del momento. E invece la minaccia più terribile del momento è l’epatite C, che può essere fulminante e per la quale non c’è cura né vaccino e i farmaci per contrastarla sono ancora molto indietro. Qui in Canada c’è anche, per fortuna, una forte campagna che combatte lo stigma contro i sieropoz delle società che non aggiornano le loro paure, che non prendono atto dello stato dell’arte, e la campagna ripete le cose che ti ho scritto qui sopra.

    Come dicevo nel mio primo commento, che forse non hai letto con attenzione: esistono dei comportamenti a rischio che possono e devono escludere determinate persone dalla donazione di sangue. Gli esempi che mi citi tu sono alcuni di buon senso, altri no. Non esistono delle categorie di persone a rischio: non è che se uno è omosessuale allora lo escludiamo dalla donazione in quanto omosessuale. Lo escludiamo se ha avuto più di X rapporti sessuali protetti nell’utlimo anno, oppure se ne ha avuti di non protetti. Ma la stessa cosa si applica agli eterosessuali, la stessa identica.

  61. Filippini, un link per vedere dove Grillo avrebbe proposto Montezemolo? Perché nell’intervista a Il Fatto non c’è traccia, sul suo blog nemmeno. In ogni caso, per farle capire come la penso io: se ci fosse una maggioranza per fare almeno un’altra legge elettorale sarei favorevole anche io a un governo di transizione. Ma lo farei guidare da Mario Draghi, dal capo della Banca d’Italia, che vedo più come una riserva della Repubblica rispetto a Montezemolo. E penso, tra l’altro, che ci capisca di più di macroeconomia, oltre ad avere di più il polso della situazione italiana di oggi.

  62. Filippini, lei non ci crederà, ma non ne ho il tempo di stare a verificare ciò che dice lei. Specie quando poi è così gentile da riportare un link senza che mi ci metta io a cercarlo.

    Lei non ha alcuna autorità per dire se io ho sbagliato le mie conclusioni. Le sue patenti non hanno validità riconosciuta da nessuno Stato, nessuna provincia, nessun Comune. Sono solo le sue opinioni di troll. Sul tema delle donazioni la discussione è fitta e va avanti da anni. La mia posizione è quella che ha vinto in tanti Paese e che vincerà pian piano anche in Italia. Ci volessero dieci anni o più, io ho ragione perché ho con me la forza del buon senso e la razionalità degli argomenti. Lei, no.

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