Sul mio profilo Facebook ha suscitato un certo dibattito la mia riflessione indignata riguardo a questo editoriale di Beppe Severgnini sul mondo della corruzione politica italiana. Dicevo su FB:
E’ veramente incredibile che Beppe Severgnini sia un giornalista del Corsera e si svegli solo oggi con un articolo fra il moralista e l’ingenuo sul livello della corruzione italiana. In che paese ha vissuto fino a oggi?
Severgnini fa parte di quella fazione di cerchiobottisti che ha in Pigi Battista il suo alfiere, al Corsera. Quello che indigna è che in questo editoriale il giornalista tiri fuori delle categorie che attengono al campo dell’etica, e se ne esca come un editorialista finlandese falso ingenuo, appena atterrato a Milano o Roma direttamente da Helsinki. O da Marte, a scelta. Voi che ne pensate?
e lui non entra mai nello studio del cerchioBattista o del Gallo nella Loggia e dirgli “Ma non vi vergognate?”.
Non c’è da preoccuparsi più di tanto, secondo me.
Tra un po’ anche i Galli e i Pigi faranno il salto della quaglia, in perfetto made in Italy. Ognuno, con i suoi modi e tempi, sta cominciando a smarcarsi. Anche i sofrini si stanno scoprendo “rivoluzionari”. Non solo non sono giornalisti, non hanno neanche opinioni proprie.
L’importante è che si conservi memoria di tutto questo. Quando inizieranno a pontificare l’esatto contrario un “ma vaff…!” non glielo toglie nessuno.
Melone, una disamina perfetta. Mi fai ricordare una bella frase di Flaiano: “I fascisti in italiano si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti”, per dire che gli italiani sono un popolo sempre pronto ad abbandonare chi sta perdendo la lotta politica.
Attendo di vedere articoli e post più giustizialisti che mai da Francesco Costa e tutto il Post, che negli ultimi tempi ha scritto più contro Il Fatto Quotidiano che contro il Governo della P3.
Grazie per aver citato uno dei miei più illustri “conterrònei”, come dargli torto?
Voglio vedere di quale “questione di metodo” parleranno quando sarà evidente quello loro: seguire la corrente.
Penso che BSev oramai abbia fatto il suo tempo. Scrive le stesse cose che si leggono in millemila articoli reperibili su forum o altri quotidiani, spesso di qualita’ non certo eccelsa (eufemismo).
Personalmente non mi piace nemmeno il suo stile, che trovo eccessivamente lezioso ed autocelebrativo. Ma questi son gusti.
Parlando di giornalismo, sapete indicare un articolo specifico di BSev che abbia fatto scalpore nell’opinione pubblica o di un politico (dei tanti da lui citati) che BSev abbia messo in difficolta’ con domande ficcanti? Io no.
Bravo Filippo, è proprio ciò che penso anche io. Conosco talmente bene lo stile suo che posso dirti: Sev ti risponderebbe dicendo che per lui fare il giornalista non significa quello che significa per te e per me. Lui non crede che il giornalista debba essere il cane da guardia del giornalismo. A lui piace fare il commentatore compassato e profondamente conservatore, che vota per l’establishment e ogni tanto si permette di fargli un buffetto critico, ma sempre in guanti bianchi. E quando si scopre che le élites politiche o industriali (che poi al momento buono vota) si sono spese per il massimo accumulo del proprio potere e del proprio denaro, a scapito della collettività, ha un sussulto che dura qualche minuto e dice: “Ohibò” ma senza punto esclamativo, sia mai.
Hai fatto caso con quanta cura dichiara di rifuggire da qualunque tipo di impegno sociale, che sia anche solo il prendere parte a una giuria o scrivere una prefazione a un libro altrui? In quella sua pervicace dichiarazione di inazione c’è molto dell’uomo.
E poi gli piace parlare della sua Inter. Oh, quanto gli piace. Certo, perché la può andare a vedere con il tesserino da giornalista in tribuna stampa, vuoi mettere? Ecco cosa significa essere giornalista per Sev. Hanno detto di lui, chi ci ha lavorato a Il Giornale, che senza l’intervento dei suoi genitori, oggi sarebbe un notaio di Crema. Il punto è che pur essendo diventato giornalista e avendo avuto l’opportunità di girare il mondo, lui è rimasto nella mentalità un notaio di Crema. Compassato, conservatore di una piccola provincia lombarda.
mi sembra che assumiate come ragionamento di partenza un crollo prossimo del governo.temo che sia improbabile.
Volpi, no, un attimo: questo governo cade di sicuro prima della fine della legislatura. Il punto è che quello dopo, fatto da soli berlusconiani senza finiani e leghisti, sarà molto ma molto peggio di questo.
senza lega? ma come farebbero?
No scusa, ho scritto male. Volevo dire: senza finiani.
Quello che scrive BSev non è “nuovo”, nel senso che è nelle corde con quanto ha sempre scritto (ovviamente escludendo i temi quali Inter, Milano, giovani, talento…). La mancanza di moralità è uno dei suoi temi: insomma, non BSev è come Galli della Loggia, Panebianco o Battista, di quelli che hanno le fette di salame sugli occhi.
Certo, d’accordo, non è chissà quale giornalista autore di scoop e inchieste, è un semplice opinionista, uno che ha volte (prima molto più spesso) scrive delle cose leggibili da tutti perché leggere e carine (bisogna anche considerare che non tutti i lettori di un giornale hanno una preparazione adatta a capire le paginate di giudiziaria, politica o economia…).
Rispondo alla domanda di vegetarian. Non lo fa semplicemente perché: a) trattasi di collaboratori e non di redattori, non lavorano nelle redazione; b) lui sta a Milano, gli altri a Roma.
Questi fatti vanno letti in chiave “i topi lasciano la nave che affonda…”
” attendo di vedere articoli e post più giustizialisti che mai da Francesco Costa e tutto il Post, ”
Mi sa che ti sbagli. Ci vuole fegato anche per avere il coraggio di voltare gabbana. Così come ce ne vuole per esporsi al rischio dell’eventuale spu**anamento. Costa e molti ” postatori ” vari perlopiù non appartengono al genere delle persone coraggiose.