Perché tra ieri e oggi, all’interno della Corte Costituzionale della Repubblica italiana, si sta facendo la Storia. E in ogni caso – sia che la Corte respinga il ricorso presentato dalle coppie dello stesso sesso, sia che lo accolga – non parlarne affatto è un BUCO giornalistico di dimensioni epocali.
Se ne sono accorti diversi blogger, ma non Ezio Mauro e via Solferino. Vergognatevi. Per seguire la blogocronaca dell’evento, potete leggere Puta.
Qui per ascoltare l’integrale del dibattito di ieri (dall’intervento del giudice Criscuolo in poi).
Qui per guardare la registrazione audio-video, prima parte e seconda parte.
L’impressione mia è che l’Avvocatura dello Stato, che deve difendere una linea decisa dal Governo, abbia voluto inviare un avvocato molto giovane che ha dichiarato di non essere un’esperta di materia di diritto di famiglia “perché non rientra nelle materie principali dell’Avvocatura dello Stato” proprio per tenere un basso profilo. Non mi pare infatti che il livello qualitativo dell’arringa dell’Avvocatura sia paragonabile a quello degli avvocati delle coppie. Ai quali, e a tutte le persone che sono coinvolte in modo diretto in questo ricorso va la mia commossa ed eterna gratitudine.
AGGIORNAMENTO: Il Messaggero riporta che la decisione della Corte è stata rimandata al 12 aprile. Secondo me è un ottimo segnale. Se la Corte vuole approvare il ricorso, è bene il caso che lo faccia dopo il 29 marzo, per evitare di dare all’eversore piduista un argomento di strumentalizzazione elettorale in più-
Anch’io ho notato questo silenzio mediatico, per sapere qualcosa ho dovuto consultare siti a tematica LGBT dove le notizie, seppur scarne, c’erano. Se da una parte può essere positivo, così almeno i soliti noti, non informati, non danno aria alla bocca , dall’altra mi fa capire quanto i diritti civili di una parte della popolazione vengono considerati di nessuna importanza anche da chi dovrebbe semplicemente fare informazione.
Boh, sarà che in questi giorni stanno accadendo fatti sconcertanti ed assurdi, ma tocco sempre più con mano il salto indietro nel tempo di questa Italia allo sbando.
E se già prima avevo il desiderio di andarmene, adesso ne sento quasi la necessità.
Sull’home di gay.it dice che la sentenza arriverà il 12 aprile…
Giovanni, non ho ancora letto l’articolo di gay.it ma proprio ieri riflettevo sul fatto che se la Corte volesse accogliere il ricorso, sarebbe il caso di farlo dopo il 29 marzo, per evitare strumentalizzazioni elettorali da parte di quell’asino eversore piduista che sappiamo.
Non so se hai visto, ma con magnifico tempismo, prima del voto e prima della sentenza della Consulta, pier Luigi Bersani, in un’intervista a Mentana, se ne esce con l’ostilità del PD al matrimonio gay. Ne parla il Corriere.
Arriverà la dichiarazione dei piddini favorevoli. Certo Bersani poteva starsene zitto, come al solito.
In effetti molto meglio se la sentenza fosse rinviata a dopo le elezioni … la stessa potrebbe condizionarle e/o esserne condizionata
Meno male che ti leggo! Dato che in questi gg per problemi a casa non ho visto un telegiornale non so se ne hanno parlato, ma leggere da te questa notizia EPOCALE è stato una sorpresa per me e ne sono lieta, perchè sarà comunque importante vedere gli sviluppi della storia a cui tengo particolarmente dato che sono circondata da persone che non la pensano esattamente come me (e te e chi passa da casa tua) e mi fanno una rabbia!
Meglio il 12 aprile, sennò poi sai che bagarre ci si costruisce sopra?
Speriamo bene, dopotutto le unioni civili in un paese laico non dovrebbero scatenare tutto sto casino…ah già, dimenticavo:in Italia c’è il Vaticano….
Un abbraccio affettuoso e grazie per la tua attenzione, meno male che ci sei.
Spero che tu abbia ragione, se hai ragione ti invito anche al matrimonio e se non puoi venire vengo in viaggio di nozze in Canada! 🙂
In effetti l’unico quotidiano importante a parlarne è La Stampa, con un bell’articolo di Ainis (che si trova nella rassegna stampa della Camera di lunedì)
anche l unità da la notizia, comunque la notizia è la sentenza non l’attesa della sentenza e se sei un quotidiano generalista a grande tiratura devi anche pensarci
Comunque oggi c’era un articolo a mezza pagina su Repubblica.
Carlo, da giornalista ti dico che non è così. Ieri non si poteva sapere che la Corte si sarebbe aggiornata e che poi avrebbe rimandato al 12 aprile.
E inoltre, la notizia è proprio l’entrata in discussione davanti alla Corte Costituzionale, per la prima volta, di questo tema così importante e foriero di cambiamenti per tutti.
Nella versione online di Repubblica e del Corriere continuna a non esserci spazio per questa notizia, mentre ieri parlavano del bando da una festa di diciottenni in america di una coppia di lesbiche. Secondo te ha più rilevanza quella notizia lì, per gli italiani, o quella della nostra Corte Costituzionale?
Tra l’altro la notizia della coppia di diociottenni è vecchia forse di un mese
inoltre a suo tempo repubblica diede spazio al processo sul referendum contro i matrimoni gay in california.
Certo, in questi tempi in cui i Busi vengono esiliati dai programmi Rai e i genitori degli studenti della bassa/media/alta bergamasca vogliono imbavagliare i relatori appartenenti ad associazioni gay, leggere che la Corte costituzionale deciderà qualcosa sulle coppie omosessuali è una boccata di ossigeno. E confermo che su repubblica.it e corriere.it di questa notizia non v’è traccia. Che orrore.
Mi sforzo di condividere il tuo ottimismo…
Cross the fingers, e vediamo.
Busi se l’è cercata, caro Marco. L’errore è stato quello di voler partecipare a quella porcata di reality. Ora lui dice che non si cura della radiazione dai programmi della Rai. Meglio così, a noi c’era parso che lui in realtà ci tenesse molto a finire a fare l’opinionista in tv. Se non era così, un problema in meno per tutti. Detto questo, va da sè che il contenuto delle sue dichiarazioni era ed è condivisibile, ma non puoi fottertene del contesto, soprattutto se sei uno scrittore.
Repubblica e Corriere non ne parlano perchè parlarne danneggia la sinistra, è il tipico atteggiamento omertoso che hanno sempre sulle questioni LGBT. D’altra parte Il Giornale e Il Tempo ne parlano diffusamente…