Quando sono stato a Torino, l’ultima volta, ho parlato con vari militanti del favoloso moviment LGBT cittadino. La cosa che più mi è rimasta impressa è stata la frase di uno di loro che ha detto: “Abbiamo fatto un lavoro enorme su Chiamparino”. Conoscendo l’understatement piemontese, ero rimasto sorpreso dall’uso di quell’aggettivo: “enorme”. Il mio amico voleva dire che le associazioni GLBT dela città hanno preso per mano un politico intelligente ma che ignorava tutto della questione GLBT e gli hanno spiegato passo passo cosa significasse essere gay in Italia. Alla fine, quell’uomo politico ha compreso. Questi sono i risultati del lavoro su Chiamparino e del lavoro di Chiamparino.
Eppure ho parlato con il proprietario dello Zì Barba, un punto di riferimento per la comunità bear di torino, che mi diceva che Chiamparino non ha partecipato direttamente al matrimonio. Avevo intuito ci fosse qualcosa di bruciato sotto… qui al nord il numero dei gay di destra aumenta, anche nella rossa Piemonte. Forse bisognerebbe fare i conti con questa realtà? Cercare di capire questa gente?
Damiano, penso di no. I gay di destra ci sono dovunque ed è normale che ci siano, laddove le destre si battono in favore del matrimonio gay quale elemento di ordine borghese della società. Laddove la destra parla di garrotare i gay, come in Italia, chi è gay di destra ha un disturbo mentale, una distorisione dell’io che sfocia in un masochismo civile. Non c’è nulla da capire da questi signori. Semmai c’è da lavorare affinché sia la destra che la sinistra italiana diventino un po’ più normali, più occidentali, più XXI secolo.
Certe volte anche i giacobini come me devono arrendersi all’idea che la politica può ottenere risultati importanti. Al di là dei dettagli, che Chiamparino ci fosse o meno, conta la sua faccia sul Corriere e contano le parole riportate dall’intervista. Questa storia è un piccolo flash di civiltà, in questo Paese disgraziato ce n’è sempre un gran bisogno.
Sono d’accordo, Alb.
E’ una buona notizia, come dice pure Alberto, al di là del dettaglio.
Se poi fosse l’avvisaglia di un cambiamento complessivo di prospettiva all’interno del PD, dopo la fuoriuscita di fanatici beghine e baciapile, sarebbe una notizia anche migliore.
Devo precisare che non posso in alcun modo fare allusioni sull’orientamento politico del proprietario della ristovineria “Zì Barba”, punto di riferimento per la comunità bear torinese(persona, tra l’altro, molto simpatica, gentile e per bene). Resta il fatto che si lamentasse di Chiamparino. Come ci si fa a lamentare di Chiamparino resta un mistero visto che è obiettivamente il miglior sindaco dell’ultimo decennio. Come non si può mettere al primo posto i propri diritti umani in quanto appartenenti ad una minoranza è ancora più incomprensibile. Sciltian, riformulo meglio la mia domanda e chiarisco: è possibile un dialogo all’interno del movimento con i gay e le lesbiche che cercano di laicizzare e di europeizzare la destra italiana in quanto liberali?
Chiamparino C’ERA. Probabilmente mancava a quello precendente di un paio di mesi fa.
Dam, il punto è che in genere i gay che votano questa destra italiana di oggi di liberale non hanno nemmeno le unghie, proprio come questa destra italiana d’oggi. Non a caso, l’ultimo leader del Partito Liberale Italiano, Valerio Zanone, milita nel Partito Democratico, mica nel PDL!
bisogna far notare un fatto molto importante. L’udc in piemonte sosterrà il candidato uscente del pd,Bresso. che cosa cambierà?
Speriamo nulla.
bel verbo sperare.