A Sanremo quasi mai vincono i migliori, anzi

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Leggo sui blog e sul FB di tanti amici e amiche la delusione per la vittoria a Sanremo 2010 dei primi tre arrivati e soprattutto la delusione per la sconfitta di Arisa. Beh, ma scusate, uno dei motivi per cui si guarda Sanremo è che rappresenta perfettamente il buon gusto dell’Italia. Non esiste un prodotto più nazional-popolare e che più stimoli le discussioni, tranne probabilmente la politica. Guardiamo Sanremo perché sappiamo che sarà una roba trash e kitsch, con ogni tanto delle formidabili punte camp. Vedi Malamorenò di Arisa e delle sorelle Marinetti. E personalmente guardo Sanremo perché vivo all’estero e non voglio rimanere scollato dal Paese reale.

Faccio poi notare che il meccanismo del televoto permette di acquistare centinaia di migliaia di televoti e di falsare così il risultato finale, che è probabilmente ciò che hanno fatto Pupo e il savoiardo. Pupo ha un precedente: ha dichiarato di aver speso 75 milioni di lire per finire 4° a un Sanremo dove in effetti finì 4°. Casa Savoia ha un rapporto ambiguo con le elezioni libere a partire dai plebisciti di annessione al Piemonte, per cui direi che tutto fila. Ma poi, se uno ha 75 milioni di lire da buttare, ma ti pare che li spende per prendersi la medaglia di legno a un Festival di Sanremo? Mah.

Comunque, il verdetto di ieri è in linea con la storia di Sanremo. Allora questo post sarà in due giornate: quello di oggi per farvi vedere la mia personale classifica delle tre più belle canzoni di Sanremo che sono finite non fra le prime tre e anzi verso il fondo della classifica. Domani per farvi vedere le rare eccezioni di belle canzoni ben piazzate e magari addirittura vincitrici.

La mia classifica, che è inappellabile e ha naturalmente valore di Legge per tutti gli anellidi a partire dalla sua pubblicazione su AdF, vede la medaglia d’oro assegnata a questo capolavoro di Sanremo 1989, che arrivò nona nell’edizione vinta da Fausto Leali e Anna Oxa con Ti lascerò:

La mediaglia d’argento, a un’incollatura dall’oro è senza dubbio questo capolavoro di Sanremo 1981, piazzatasi undicesima in una delle migliori edizioni, vinta da Alice con Per Elisa:

Più staccata la medaglia di bronzo, un ex-aequo tra Sanremo 1985 e Sanremo 1983. Ecco l’85, arrivò ventunesima su 22, nell’edizione vinta dai Ricchi e Poveri con Se m’innamoro:

Ed ecco l’83, arrivò addirittura ventiseiesima e ultima nell’edizione vinta da certa Tiziana Rivale con Sarà quel che sarà:

17 pensieri su “A Sanremo quasi mai vincono i migliori, anzi

  1. E poi fra le piu recenti: Nutriente di Moltheni, Amore di plastica di Carmen Consoli, Strade dei Tiromancino. Tutta roba buona. Ottima anzi. Naturalemnte nessuna ha vinto nulla (l’ultima credo il premio della critica). Il pubblico pagante nel frattempo pensava ai Jalisse od a vattalapesca a cos’altro. Li acclama a Sanremo e poi li snobba dopo.

  2. Grande Verità, non dirmi che pensavi che Sanremo fosse una gara dedicata a promuovere disinteressatamente l’Arte Canora Italiana. non producono nulla di decente dagli anni Ottanta. Quanto a me, l’ultimo festival di sanremo che mi ha interessato è stato quello del 1978 o giù di lì ( Alan Sorrenti, I Matia bazar e Anna Oxa i miei preferiti)

  3. Ripeto spulciando bene, soprattutto nei fondi dlle classifiche ci si rende conto che a Sanremo di roba buona n’è passata. Solo che il pubblico non la premiava.

    Se vuoi alta qualitá musicale allora devi seguire il Tenco o Recanati. Allora lí se che sarai soddisfatto.

    Sanremo è un baraccone che riflette i gusti e l’andazzo dell’Italia del momento. In questo la vittoria del trio monnezza (povero tenore! in che si è andato a ficcare!) beh sarebbe stata la ciliegina sulla torta! Il trionfo del cattivo gusto. Fenomenale (ora qui a parole me ne cmapccio) di questa cosa pero poi musicalmente facevano davvero pena). A ‘ridatece er Duca d’Aosta! 😀

  4. Damiano Tristano

    Fratello, grazie per aver messo Mimì al primo posto. Però secondo me dimentichi una certa “E non finisce mica il cielo” che fu talmente apprezzata dalla critica(non si poteva certo piazzare una strega ai primi 10 posti) da aver istituito apposta il “premio della critica” sul momento. Quando è morta ha preso poi il suo nome, avendone anche ritirati ben 3 durante la sua breve carriera. Il primo, mai ricevuto fisicamente, è stato ritirato dalla sorella dopo anni di dure lotte. Quanta nostalgia con “amore di plastica”! La splendida “Come saprei” di Giorgia e “Luce” di Elisa sono due giuste vincite. L’esibizione di “Re”(scritta dal mio conterraneo Mango) di Loredana Bertè(1986) rappresenta il momento di trasgressione più alto mai raggiunto dalla televisione italiana. Ci furono talmente tante polemiche che persino Madonna espresse la sua opinione in merito.

  5. Dam, hai ragione su “E non finisce mica il cielo” ma mi pareva brutto dare a Mimì due medaglie su tre! Perché se gliene davo due, forse avrei dovuto dargliene tre, con “La nevicata del ’56” che dici? QUindi, ho preferito andare su Zucchero e Vasco, che per lo meno dànno l’idea di chi si è bocciato, in confronto al loro successo successivo.

  6. Damiano Tristano

    Si, sono perfettamente d’accordo. La nevicata del ’56(che aveva incassato l’ennesimo premio della critica) non avrebbe avuto giustizia. E ancora meno giusto è l’essermi perso la nevicata di quest’anno con tutte le volte che ho sentito la canzone con le cuffiette in giro per Roma.

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